Incontro un gruppo di giovani e con loro si parla anche di creatività e fantasia. Non so se creazione è sinonimo di creatività. Non lo so bene e non ho tanta voglia di andare a fare delle verifiche al riguardo. Comunque, per me sono almeno due parole che si avvicinano l’una all’altra. Quando Dio ha creato è stato un creativo. È diventato capace di inventare un universo che sapeva non solo di perfezione, ma soprattutto di creatività, di inventiva, di fantaia, di diversità. un pò queer e volete. E la parola sacra è anche un buon elogio della creatività e della creazione. Creatività è la fantasia che inventa, è l’artista che crea, è la mamma e il papa che si inventano ogni giorno il modo di stare con i loro figli. È la maestra che crea lezioni per i suoi ragazzi, è il catechista che non segue solo il testo del catechismo, ma sa inventare e creare cose che affascinano. È l’artigiano che si inventa modi sempre nuovi per risolvere i suoi problemi e che inventa cose dal niente e con il poco di attrezzi e materiale che ha tra le mani. Creatività rifugge la programmazione super programmata, rifugge il troppo della tecnologia e forse anche della moderna intelligenza artificiale. Quando Dio ha creato ha ragionato con il cuore, ha dato spazio alla fantasia della mente. Ha innescato con le sue mani un processo che ha dato vita a tutto il creato, compreso l’uomo. Siamo ancora creativi, noi oggi uomini del tempo moderno? Creativi come Dio creatore, come un artista alla Michelangelo o alla Caravaggio? O siamo semplicemente uomini tecnologici?
Dio è creativo perché ragiona con il cuore.