Faccio tante cose durante la giornata. Ma alla fine il pensiero ritorna alla guerra. Mangiano insieme, cerco di sviare il discorso, ma si ritorna per un attimo alla guerra. Ed anche nei momenti più tranquilli si ritorna sull’argomento. Forse perché è una guerra che ci riguarda, forse perché la sentiamo vicina, ma era da un po’ che non ci si metteva in movimento per tante iniziative per la pace. Buona cosa, ma ricordo che da anni ucraina e russia si bombardavano per il Donbass. Oppure perché non ricordare le grandi e piccole guerre dell’africa. Oggi ci siamo svegliati da un torpore in cui si era cacciato il movimento pacifista e allora bisogna continuare sempre. Ho tante cose da fare, ma credo che devo trovare il modo di riflettere bene su questa questione. Non c’è solo il cattivo Putin che cattivo è, ma c’è una storia che ha preparato questo momento e qulacuno che ha costruito questo pezzo di storia. Spero che tra le tante cose da fare, il covid in stanby e la fatica dell’economia possiamo ricordarci di tutte le guerre e non solo oggi, ma sempre. Un comunicato stampa di una serie di associazioni cattoliche dice tra le altro cose: “Siamo impegnati in tanti appelli e iniziative per la pace, per dire no alla guerra, nella condanna dell’invasione russa e nell’attivarsi per il pieno soccorso umanitario e l’accoglienza della popolazione ucraina.” Ma soprattutto questo comunicato dice un forte no alle armi e alle armi nucleari. Faccio tante cose, ma non posso non pensare alle migliaia di profughi che scappano. Se devo essere sincero a questi profughi ci hi sempre pensato. Sia a quelli che arrivavano per mare quelli per la rotta balcanica, ed oggi gli ucraini. Si non mi sbaglio ci ho sempre pensato e ho sempre cercato di fare qualcosa per loro. Non ho i mezzi, le capacità, le forze per fare grandi cose, solo piccoli numeri. Ma ho tanti amici che mi aiutano e questo basta per fare in modo che ai piccoli numeri alla fine viene data importanza e attenzione. Tante cose da fare durante la giornata e anche qualche preghiera per la pace. Ma qualche preghiera non basta se non è accompagnata dalla volontà di costruire la pace. Quindi Insieme alla preghiera, vogliamo condividere il cammino comune per essere ‘artigiani di pace’ denunciando senza mezzi termini la corsa al riarmo. La guerra è un’autentica follia… Non c’è alcuna alternativa sensata alla pace… “ quando nei convegni internazionali, nelle riunioni, tanti Paesi parlano di pace e poi vendono le armi ai Paesi che sono in guerra. Questo si chiama la grande ipocrisia. Gli ultimi pensieri sono di papa Francesco, non basta pregare, non basta fare, dobbiamo fare tutte e due queste cose: pregare e fare