Si fanno le cose con passione altrimenti non si fanno. Vecchio detto popolare, oppure semplice parola che dice una grande verità. Non sono un esperto, ma ci metto passione. Non sono un leader ma ci metto passione, o come direbbe san Francesco, Dio scegli i peggiori e magari per questo ha scelto me, che sono il peggiore, ma che ci metto passione. Solo questo oggi posso consegnare: passione e basta. Ma questo con passione è vicino, anzi è identico alla compassione, perché chi fa le cose con passione, ci mette tutto se stesso alla fine è compassionevole. Compassione è provare passione insieme e questo mi sembra un buon modo per agire. Fare le cose con passione, è avere compassione, è fare le cose insieme, ma è anche un po’ patire per queste cose fatte insieme. Compassione non è provare dei sentimenti buoni ma nasce dal coltivare, alcune particolari emozioni e sentimenti più alti, più nobili che mettono passione, che agiscono insieme, che cercano insieme un bene più grande, sia individualmente che collettivamente, Lo stare in maniera costante dentro alla ideologia economica e del consumo ci sta trasformando in animali sempre meno capaci di compatire e di sdegnarci: non sappiamo più avere lo slancio verso la pace, non sappiamo più indignarsi con compassione, cioè con passione verso le ingiustizie. Ci siamo dimenticati di fare le cose con passione, con compassione, con un patire insieme. Io non so fare molto, ma so che faccio con passione, ci metto la dovuta compassione, e patisco per questa mia passione. Grazie a chi non mi ha dato la perfezione, ma la passione. La capacità di compassione è una risorsa immensa dei popoli. Non meno preziosa della scienza e della tecnologia. Iniziare a parlare della fatica contemporanea alla compassione è il primo passo per provare a ricostituire questo patrimonio immenso che è il compatire, patrimonio che sta andando in rovina.