Mostro ad una classe che passa per Rosciano il panorama che si estende lontano, fino al Resegone. Un ragazzo dice così: è un cielo aperto. E mi si apre come la mente. Quante volte in questo periodo ho visto solo un cielo chiuso e come vorrei vedere un cielo aperto. me lo fanno notare anche gli amici di come rischio di vedere solo un cielo chiuso. forse è un tempo così, da cielo un pò aperto e un pò chiuso. Ma per vedere un cielo aperto bisogna avere gli occhi semplici di un bambino, di un ragazzo che sa guardare il mondo con la limpidezza e la freschezza della giovinezza. Noi adulti a volte ci perdiamo nei meandri delle cose, che alla fine hanno un po’ il sapore del rinnegamento come ha fatto Pietro. Cerco un sogno e poi lo rinnego, cerco un cielo aperto e poi lo chiudo di nuovo. Quando tutti se ne vanno vado a vedere il cielo aperto da solo. È molto bello, lo sguardo arriva lontano e anche io con lo sguardo del cuore arrivo lontano. Forse ogni tanto riesco a ritrovare quegli occhi e quello sguardo da bambino che si lascia affascinare dalla vita e dai sogni. Poi rientro in casa prendo le mie cose, il mio zaino con il pc, il mio telefono e me ne torno a casa. Ho nostalgia di quel cielo aperto, lo vorrei con me ogni giorno della vita. Forse l’unica cosa che posso fare per tenere il ricordo stretto nel cuore di questo cielo aperto è quello di ammirarlo ogni giorno. Ma più che il cielo aperto vorrei ammirare la bellezza delle persone, i loro percorsi di rinascita, le loro storie di fatica e di redenzione. Ma anche per questo serve uno sguardo da bambino, uno sguardo limpido, uno sguardo vero. È come cercare di amare nella pienezza della vita e io so bene che l’amore vissuto in pienezza è come un dono infinito, totale, senza riserve. Concedimi un cielo aperto ogni giorno per contemplare la bellezza della vita di ogni uomo e donna che incontro. Concedimi un cuore aperto come il cielo aperto di Rosciano per amare senza misura.