Guardo con calma i cavalli che ci hanno lasciato in custodia. Stanno bevendo un po’ d’acqua, ne hanno il diritto. Sono eleganti, sono belli, non me ne intendo e quindi mi astengo da ogni pensiero circa il fatto se è bene che se ne stiano tutto il giorno sotto il sole torrido. Il mio buon cuore mi porterebbe a dire: venite con me che vi accompagno in un luogo all’ombra. Ma non me ne intendo proprio e allora lascio fare al padrone dei cavalli. Non sono solo eleganti, alcuni sono maestosi, mi avvicino li accarezzo sul muso e mi guardano con occhi nobili. Lì in mezzo a quel gruppo di cavalli c’è anche un asino, non so come ci sia finito, ma è lì in mezzo. Lo guardo e non mi sembra tanto spaesato di fronte a tanta nobiltà. Un asino che ci fa in mezzo a tanto splendore di cavalli di razza? Che ci faccio io asino in mezzo a tanto splendore e grandezza di sapienti e nobili, eleganti e signorili uomini e donne? Torno a guardare l’asino non è poi così male, con le sue orecchie lunghe, con il suo sguardo basso. E’ lì che aspetta il suo turno per arrivare alla vasca dell’acqua, è lì mescolato con tutti gli altri cavalli e non fa una piega. Sono i nobili cavalli che lo spostano in un angolo: magari si stanno dicendo: che ci fa questo asino intruso in mezzo a tanta nobiltà? Che se ne torni da dove è venuto e soprattutto che aspetti il suo turno prima di bere, prima ci siamo noi i nobili cavalli, i maestosi cavalli. I nobili cavalieri antichi non montavano su un asino dalle orecchie lunghe, ma cavalli nobili come loro. Il cavaliere travestiva il suo nobile cavallo con nobili bardature e lasciava il povero asino a girare la macina del mulino per macinare il frumento insieme al povero contadino, ma alla fine era più importante il povero asino che macinava il grano e procurava cibo o il nobile cavallo che se ne andava alle giostre medievali per festeggiare con il suo nobile padrone? I poveri contadini avevano cura sia de cavallo che dell’asino. Gesù è salito su un asino per entrare in Gerusalemme come profeta di pace. Dall’asino dalle orecchie lunghe che aspetta con pazienza il suo turno per bere e dal povero contadino che cura il suo asino e dall’uomo Gesù, oggi apprendo una lezione che traduco in una domanda: ma chi è il vero nobile? Il cavallo maestoso o l’asino dalle orecchio lunghe? E non fate i giri di parole per arrivare a dire che in tutte e due c’è nobiltà. Io da parte mia ho già scelto, pur non disprezzando il buon cavallo, mi schiero dalla parte dell’asino dalle orecchie lunghe.
Non per copiare ma anch’io dalla parte dell’asino, perché nonostante le infinite lezioni di vita non imparo mai abbastanza ed anche perché in fondo chi è stato più vicino a Gesù come quando è entrato in Gerusalemme, quindi anche se sono un’asina spero di rimanere comunque vicino a Lui.