Quello che scrivo oggi è in parte stato scritto ieri. Non è stato pubblicato se non sul blog, quindi possiamo dire che è quasi un inedito. È chiaro che dopo una giornata come quelle di sabato e di domenica ci sono un’infinità di spunti su cui scrivere. Ma è anche evidente che la stanchezza mi prende e quindi mi limito ad aggiustare il pensiero di ieri. Siamo in cammino sulle strade della marcia della pace organizzata da Bergamo e Brescia capitale della cultura per il 2023. Siamo un piccolo gruppo di amici dentro un grande popolo che cammina verso la pace. Ci siamo salutati noi Bergamaschi con gli amici bresciani prima dalla due sponde del fiume Oglio e poi ci siamo mescolati nel parco di Palazzolo. Di questo lascio solo poche righe di commento. Intanto sabato qui a Rosciano abbiamo dato casa, attenzione, non ospitalità, ma casa, alla nuova associazione InConTri che si occupa di giustizia riparativa. Mi sembra che sono due appuntamenti unici. La marcia della pace, la vicinanza ai semplici e ai poveri, la giustizia come luogo di incontro e, per dove è possibile, di vicinanza o perdono, la lettura della parola sacra, uno spazio di grazia e di creato, di natura, bello come Rosciano. Questa è la mia vita. non tanto perché mi piace, ma perché credo che la chiesa del futuro debba camminare su queste strade. Io non sono niente, ho fatto una grande fatica a percorrere tutti i chilometri della marcia della pace. una volta volavo, oggi un poco arranco, ma ritengo importante esserci e quindi ci sono andato. Io sono solo uno che guarda dentro di sé e fuori di sé. Uno che si lascia interpretare dalla parola sacra che scruta ogni giorno. uno che sta nel mondo che ama e che per questo mondo vede e sogna che la chiesa oggi possa offrire questi cammini: giustizia, misericordia, pace, non violenza, creato e ambiente. Ritengo che questi siano i cammini futuri per la chiesa. Il resto passa. E io ci cammino sopra alla giustizia, alla pace, alla scelta dei piccoli e dei poveri, io non ci rinuncio a tutto questo, il resto lo lascio anche andare. Niente di male per tutto il resto, ma forse non è nelle mie corde. Il mio cuore batte per altro, per la parola, per i poveri, per la giustizia, la pace e la non violenza.
Ciao don Sandro, sei un’anima bella e buona, e non sei solo! Anche se non sono in cammino con voi fisicamente, lo sono in spirito e vi voglio bene, come si vuol bene ai fratelli e sorelle in Cristo, proprio perché di Cristo. Un abbraccio grande, la mia casa è sempre aperta e in attesa di una visita molto gradita. Pensami come una vecchia amica a cui far visita anche solo per sospirare, tirare il fiato, chiacchierare anche quando di tempo non c’è n’è. Dio ti benedica. Cecilia.
InConTra (*A!)
Grazie don Sandro!