basta far silenzio

E allora come fermare quegli schizzi di pensieri, quei lampi viaggiatori che arrivano nella mia testa? Il gatto faraone a suo modo ci riesce e io? Io so che faccio molta fatica a fermare questi lampi viaggiatori che invadono la mia testa. Questo per tanti motivi che non sto a spiegare. Facile quando gli amici ti dicono fermali quei pensieri, pensa ad altro. Facile a dirsi complesso fare sta operazione. Leggo da un libro di un autore che amo tantissimo, Pablo d’Ors, un piccolo pensiero che mi colpisce profondamente. Questo autore,  che è anche un prete, pratica quotidianamente la meditazione silenziosa. E in un suo libro dal titolo biografia del silenzio, scrive così: basta fermarsi, tacere, ascoltare e guardare. Quattro parole che possono aiutare  a fermare quei lampi viaggiatori che sono i miei pensieri che volano nella testa. Quattro parole che danno una direzione. Quante volte ci ho provato a fermare il tempo, la testa, e quante volte ho rinunciato all’impresa perché troppo impegnativa e troppo faticosa. Si perché fermare il tempo, fermare la testa è per me che sono sempre in eterno movimento una fatica grandiosa. Uno sforzo inimmaginabile per uno come me che non riesce a fissare quasi niente. Eppure questa è la prima impresa: fermarsi: vuol dire trovare il tempo quotidiano per stare fermo con il proprio corpo, con i propri pensieri. Non basta stare seduto, non basta dire adesso mi fermo un attimo. Devo fermare tutto attorno a me. Quanto vorrei riprendere quello che una persona mi aveva insegnato e che per tanto ho praticato con fedeltà e che poi ho quasi abbandonato. Ero in grado di fermarmi di sedermi, di respirare, di zittire tutti quei lampi viaggiatori che giravano per la testa. Forse bisogna riprendere da li: fermarsi.