Ieri la parola che mi è rimasta nel cuore è stata questa: attenzione. È emersa piano piano durante tutta la giornata. Attenzione nel lavoro, attenzione a quando preparo il pranzo (che ieri è stato un mezzo disastro) attenzione a come gestisco un incontro. Ma soprattutto ci sono due particolari che mi porto a casa. Un’attenzione profonda alle parole che dico. Diventano come giudizi, come macigni contro gli altri. A volte sparo così a caso parole ed invece serve silenzio e ascolto attento. Ma ci vuole un sacco di attenzione nell’usare le parole e più ancora nell’esprimere pensieri. Posso anche avere ragione, ma il fatto di avere ragione non mi autorizza a spararla grossa su qualcuno o contro qualcuno. Si è successo più volte nella giornata di ieri di usare parole e pensieri senza prestare attenzione all’altro che mi sta accanto. E non va bene. Il linguaggio vero è anche un linguaggio misericordioso e che si prende cura dell’altro, non che distrugge l’altro, non che fa piangere l’altro. Quanto devo imparare l’arte di un linguaggio attento, vero, a volte anche duro, ma sempre misericordioso e carico di tenerezza. E poi attenzione al cuore dell’altro e alle sue ferite. Quando mi trovo a lavorare in mezzo a gruppi dove si tratta di narrare il proprio vissuto riesco abbastanza a cogliere la ferita di ciascuno. A volte mi risulta difficile portare il peso di tali ferite. E poi mi chiedo chi tante volte presta attenzione alle mie ferite. Ma questa è un’altra storia. Più difficile è essere sempre attenti a non ferire, ad ascoltare ogni storia, a comprendere che ciascuno porta con se il suo vissuto e che dentro questi vissuti ci stanno anche le ferite. Forse la parola attenzione si coniuga con la parola ascolto. Ma anche questa è un’arte che è ben difficile da praticare. Mi esercito ogni giorno, ma sbaglio ogni giorno. Ricomincio ogni giorno con attenzione. Imparo così ad ascoltare il cuore dell’altro, le ferite dell’altro. E qui, davanti alla ferita dell’altro mi fermo in silenzio e con rispetto quasi sacro. Riesco a fare tutto questo quando non sono distratto e presto attenzione all’altro o più semplicemente lo ascolto.
…. Principi che tutti dovremmo applicare … Ma che spesso notiamo solo quando gli altri li calpestano con noi … Ma siamo umani … Si però possiamo migliorarci … Anzi dovremmo …