Faccio sempre delle gaffe mostruose e poi cerco di rimediare. Ma ormai il danno è fatto. E così , dopo l’ennesima gaffe, cerco un po’ di tranquillità passeggiando tra la grotta di Rosciano e gli orti. Ma so che quando combino queste gaffe, di cui non vi posso parlare, resto inquieto, un po’ per aria. Perché mi rendo conto che sbaglio completamente traiettoria. Sono gaffe fatte di parole sbagliate. Sono gaffe fatte in buona fede, ma sono sempre gaffe. Il termine significa: atto che rivela inesperienza e goffaggine. Quando faccio queste cose mi sento come uno inesperto, incapace di usare il buon senso; mi sento come uno che è goffo nelle parole e nelle azioni. Oggi è la giornata delle palme. Gesù entra in Gerusalemme su un asino. L’asino è importante nella bibbia. Nel libro dei numeri, libro del vecchio testamento, esiste la storia di un asino che accompagnato dal profeta pagano Balaam – appunto l’asino di Balaam – è capace di guardare al futuro grazie non alle sue arti magiche, ma alla sua sapienza e alla sua capacità di uno sguardo profondo sul futuro del mondo. Vorrei essere asino per evitare gaffe e per guardare con occhio di sapienza e di intelligenza le cose del mondo e degli uomini. L’asino è l’animale docile e umile, ma intelligente. Se da una parte abbiamo l’esercito fatto di cavalli poderosi, dall’altra abbiamo l’asino con cui il re messia entra in Gerusalemme. Quell’asino che porta Gesù è segno di umiltà, di pace, di non violenza, di docilità. Sono le caratteristiche di Gesù, umile, non violento, docile. Vorrei avere il mio asino per imparare l’umiltà e non la stolta saggezza, non violenza e non parole forti, docilità e non forza. meglio un asino umile che un cavallo poderoso. Chissà quando imparerò ad essere più asino invece di avere la presunzione di essere cavallo di razza.