Prendo spunto da un pensiero di Rilke che dice così: l’amore non è certo chi ti riempie di coccole. L’amore vero è quello che ti spinge, ti incalza, ti obbliga a diventare tanto, infinitamente tanto, a diventare il meglio di te (Rainer Maria Rilke). Credo che questa è una grande lezione di vita. Ho imparato nel tempo che non è l’eccedenza di un amore donato, quello che noi chiamiamo generosità, che rende gioiosa la vita. Io so che faccio un sacco di cose per gli altri, ma a volte non sono nella gioia. L’eccedenza dell’amore è l’amore ricevuto quando io mi rendo disponibile ad accogliere il dono che l’altro può offrirmi. Noi siamo sempre protesi verso l’altro, ascoltiamo l’altro, aiutiamo l’altro. Mi rendo conto che questa faccenda manca come di un elemento: la reciprocità di un dono. Si avvicinano i giorni in cui don Roberto ci ha lasciato. Per la verità non ci ha mai lasciato, io gliela conto su tutti i giorni e lui mi ascolta e incoraggia ogni giorno. Si potrebbe fare al riguardo una lunga riflessione su come si può elaborare un lutto, qualcuno infatti mi dice che non ho ancora elaborato il lutto di don Roberto. Io credo invece di sì. Ma questa era una digressione, torniamo invece al nostra tema. Che fatica per don Roberto farsi aiutare, ricevere un consiglio, accettare che un altro si doveva prendere cura di lui. Poi quando decideva che era da fare, allora diventava docile e pieno di gratitudine. L’eccedenza vera dell’amore è questa reciprocità di amore donato. E allora ritorno alla frase di Rilke. In questo tempo sto sperimentando con fatica e con grande senso di gratitudine non un amore eccedente che io esercito verso gli altri, ma un amore eccedente su di me da parte di tanti amici. Ma questo amore eccedente è come fatto di parole e gesti che mi spingono in avanti, parole che incalzano, che mi obbligano a diventare tanto, a diventare meglio. Questa è la reciprocità dell’amore. Non solo un’eccedenza di amore donato, ma un’ eccedenza di amore donato e ricevuto. e di questo io sono grato anche se a volte è doloroso
La reciprocità è il progetto di Dio: amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato… è l’esperienza del Dio Trinità… ma per uscire da noi stessi abbiamo bisogno di sentirci amati all’origine… non è importante se diamo attenzioni o riceviamo attenzioni… quello che dà gioia piena è sentirsi parre dell’amore…grazie della vostra riflessione