Il pezzo di terra che custodiamo non è nostro. Dal punto di vista formale è della parrocchia di Rosciano, che può usare questo pezzo di terra come vuole. In fin dei conti ne è la proprietaria. Ma è proprio così? Le storie dei pezzi di terra sono frutto di millenni di storia, di vicende tra umani, tra parenti. Sono frutto di alleanze a volte alleanze condivise, altre volte di alleanze subite. Ma sono anche frutto delle questioni, dei litigi, dei conflitti tra fratelli e quando ci sono di mezzo le nazioni, tra stati. Servono alleanze nuove. Il fatto che quella terra che custodiamo non è nostra mi fa pensare a cosa vuol dire creare alleanze nuove per cercare di costruire alleanze non eterne, ma riconcilianti e non conflittuali. Non è sicuramente un buon uso della terra quella che crea povertà enormi a scapito di enormi ricchezze di pochi. Questa non è alleanza buona della terra. Nemmeno è alleanza buona quella che prosciuga la terra di tutte le sue ricchezze. Da dove nasce allora il buon uso della terra che sancisce alleanze buone e vere? La cosa sorprendente è questa: non esiste un buon profitto che nasce dall’uso della terra e che si dice in maniera erronea, che crea felicità. Esiste invece un’alleanza che nasce da un dono. L’Alleanza buona degli uomini tra di loro e con madre terra nasce dal lavoro, dipende dai nostri talenti cioè da doni di intelligenza, di creatività, doni etici, spirituali e relazionali, messi a disposizione per il bene di tutti. È la gratuità a fondare ogni alleanza buona. Dovremmo allora guardare la terra e dirci gli uni gli altri di non smettere mai di ringraziarci a vicenda. Che cosa è la bellezza della mia terra se non il frutto di un insieme di relazioni, alcune con radici antichissime? Senza questo riconoscimento-riconoscenza della natura relazionale e di dono della terra, finiamo per considerare un’usurpazione ogni sua ridistribuzione. Questa terra di Rosciano è dono lontano, non c’è nessun proprietario, è dono coltivato da tanti, nel tempo, e andrà un giorno restituita come alleanza buona a chi verrà dopo di noi.