Ieri abbiamo fatto la prima ispezione alle api. È il termine tecnico. A me non piace molto. Mi piace di più visita. Ispezione mi fa pensare ad uno che va a curiosare, che va a controllare. È come quando arriva l’ispettore che controlla tutto. Visita mi fa invece pensare ad una cosa più delicata, più umana. Mi fa quasi pensare che quando tolgo il primo dei due coperchi degli alveari, prima di togliere il secondo coperchio e di guardar dentro gli alveari, devo chiedere permesso, devo bussare con molta discrezione. Penso che dobbiamo imparare a fare così anche con la nostra vita. Prima di guardarci dentro dobbiamo bussare alla porta del nostro cuore, dobbiamo chiedere alla nostra anima se è pronta a essere come invasa da mille pensieri, preoccupazioni, misteri. Se non bussiamo alla porta del nostro cuore e ci entriamo quasi come un ispettore che vuole controllare tutto, il cuore ci rimanda indietro. non accetta invasioni di questo tipo. Ma è così anche con il cuore degli altri, di madre terra, del creato, del mio gatto faraone. Devo sempre bussare prima di entrare. Una volta le guerre si facevano per invasione. Vado ad invadere il territorio di un altro. Oggi non so se si fanno ancora così. Certo si invade ancora, ma in maniera più menzognera, facendo passare un’invasione come un’operazione di pace. Certo che poi l’altro quando si sente invaso si ribella e si difende. Nemmeno i social in questo senso ci aiutano. Sono anche loro un’invasione di notizie, un’ispezione di controllo. I sociale non conoscono il termine bussare. Ci vuole, pudore per entrare nella vita di un altro, o forse è meglio dire che devo rimanere sulla soglia dell’altro. Rimanere sulla soglia vuol dire rispetto, ascolto, discrezione, lasciar perdere di dare buoni consigli. Stare sulla soglia senza ispezionare è stare in ascolto aspettando che l’altro apra la porta del suo cuore come e quando lui vuole. Come le mie api che non si ispezionano, ma si visitano.