Il tempo si è messo al bello. Le api ricominciano a lavorare e poi i germogli d’erba nuova si incominciano ad intravedere. Non è ancora primavera, ma qualcosa si nota che sta cambiando. Eppure l’animo umano non cambia e così incontrando persone e storie mi rendo conto di come ci portiamo dietro i nostri sensi di colpa. Che ci fanno male. Io credo che questa opera di misericordia, ammonire i peccatori, non deve avere come scopo quello di far sentire più peccatori i peccatori e non può avere come scopo quello di far aumentare i sensi di colpa. Questa mi sembra l’opera più difficile di tutte, perché è difficilissimo non scadere nel giudizio, nel legalismo; è difficilissimo far percepire la misericordia di Dio. Difficile non scadere nel vivi e lascia vivere, senza una ricerca vera e misericordia della verità, dell’errore, del peccato. E più difficile ancora non scadere nel fariseismo, cioè nell’arte di presentarsi sempre superiore agli altri. In realtà questa opera di ammonire i peccatori, se ben esercitata ha anche uno scopo “sociale” ammonire per cercare il bene comune. Essa va perseguita a partire dal presupposto che siamo un po’ tutti responsabili gli uni degli altri e che non ci sono scelte individuali che non abbiano una valenza collettiva e viceversa. Dall’uomo Gesù impariamo anzitutto uno stile fatto di parole e azioni che, mentre correggono e rimproverano, insieme salvano. Emblematico è l’episodio in cui Gesù stende la mano per salvare Pietro che sta sprofondando nelle acque e nel contempo gli dice: “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?”. Gesù salva rimproverando e rimprovera salvando. La correzione fraterna deve sempre essere un atto che unisce misericordia e verità, compassione e chiarezza, autorevolezza e dolcezza. Pensate quando dobbiamo rimproverare i nostri figli: essere autorevoli e dolci insieme. È bello il verbo “ammonire” che dà il titolo a questa opera. Deriva dal latino ad-monere, in cui monere indica il “ricordare”: l’ammonizione è un far ricordare ciò che si è dimenticato, è un riportare alla realtà chi se ne è allontanato. Voglio essere così: vero e misericordioso, che ammonisce non per condannare, ma per ricordare ciò che di grande e di bello nella vita si è dimenticato.