Giobbe 1,1-5
1 C’era nella terra di Uz un uomo chiamato Giobbe: uomo integro e retto, temeva Dio ed era alieno dal male. 2 Gli erano nati sette figli e tre figlie; 3 possedeva settemila pecore e tremila cammelli, cinquecento paia di buoi e cinquecento asine, e molto numerosa era la sua servitù. Quest’uomo era il più grande fra tutti i figli d’oriente. 4 Ora i suoi figli solevano andare a fare banchetti in casa di uno di loro, ciascuno nel suo giorno, e mandavano a invitare anche le loro tre sorelle per mangiare e bere insieme. 5 Quando avevano compiuto il turno dei giorni del banchetto, Giobbe li mandava a chiamare per purificarli; si alzava di buon mattino e offriva olocausti secondo il numero di tutti loro. Giobbe infatti pensava: «Forse i miei figli hanno peccato e hanno offeso Dio nel loro cuore». Così faceva Giobbe ogni volta.
Commento
Iniziamo un nuovo libro, quello di Giobbe. È il libro della sfida a Dio sul tema della sofferenza umana. in modo particolare della sofferenza ingiusta. La domanda, per altro molto attuale, è questa: perché un uomo giusto come Giobbe soffre? Perché gli viene portato via tutto? Considerato uno dei capolavori della letteratura di tutti i tempi, il libro di Giobbe ha alla base la storia di una famiglia felice sulla quale si abbatte la bufera di una serie impressionante di sciagure che lasciano il protagonista – uno sceicco orientale non ebreo – inebetito su un cumulo di immondizie. Giobbe è la storia di un credente. In ogni istante della sua vicenda drammatica, anche di fronte alla più cupa disperazione e alle più dure bestemmie, Giobbe non cessa di essere un credente. Anzi, la sua storia è per eccellenza quella della ricerca di Dio. Egli non abbandona mai questo filo anche nel silenzio più totale di Dio, nell’abisso dell’assurdo; ed è per questo che alla fine Dio, ignorando le bestemmie e le proteste, preferisce la sua fede nuda alla compassata religiosità dei suoi avvocati difensori teologi e amici. Il cammino di Giobbe è, quindi, quello di un credente che attraverso l’oscurità vuole giungere all’approdo della luce e del dialogo con il suo Signore.
Preghiamo
Preghiamo per tutti i sofferenti
Il credente nella ricerca di Dio che non si ferma nelle sofferenze più grandi… Una fede robusta e costante che nonostante tutto si fida di Dio e a Lui si appoggia…. Mantieni Signore la ricerca di Te, in ogni persona e in ogni situazione e il cuore riconoscente al Tuo amore Con voi prego per quanti soffrono.
Giobbe, l’uomo che insegna la via del dolore e della sofferenza, l’uomo che insegna la pazienza e fede in Dio che cerca attraverso il buio aspro e solitario del dolore e della malattia e di amici che poi così amici non sono. Giobbe ha molto da insegnarci sulle nostre relazioni con chi soffre e sull’intimo dialogo tra chi soffre e Dio.
Preghiamo per tutti coloro che soffrono e sono nella malattia.