ecco la seconda parte della lettera di natale
abbiamo già pubblicato tutte le domande che mi sono arrivate, le ho ricevute da tanti amici, alcune di queste sono arrivate parlando con dei ragazzi, altre le ho raccolte parlando con delle persone adulte. Questa di questa ragazza è simpatica, ma insieme preoccupante, perché dice che cosa è il natale per lei e, forse, per tanti: Caro Gesù bambino sono contenta che sei nato. Hai fatto solo un errore, sei nato sotto il segno del capricorno che non è proprio un bel segno, dovevi scegliere un altro mese. Quanta varietà di domande. Quanti modi diversi di pensare il natale, la vita, quanti modi diversi per accostarsi alla Tua persona, la persona di Gesù. non esiste un modo unico di pensarti e di pensare la vita, l’amore, la storia, il bene e il male. È affascinante questa avventura della pluralità, della diversità. Tutte le diversità vanno rispettate, ma tutte le diversità devono tendere all’unità. Uniti però nelle diversità. I nostri figli vanno rispettati nelle loro diversità, come i nostri figli devono imparare a rispettare le diversità dei genitori. Ma poi tutti insieme dobbiamo tendere alla fraternità universale. Questo non vale solo per la famiglia, vale per la chiesa, il mondo, per tutto e per tutti: uniti nelle diversità. Non voglio dare delle risposte a tutte le domande che ciascuno di noi ha scritto. Forse perché anch’io mi pongo tante domande ed anche io come tutti voi ripropongo tutte queste domande a Gesù Bambino. Invece di rispondere alle domande, voglio invece come conclusione di questa lettera lasciarci con una cornice di senso. Una cornice dove mettere tutte le nostre domande. e…. la conclusione arriverà domani.