Ho quasi l’impressione che abbiamo relegato la fiducia e l’affidamento ad un campo specifico che chiamiamo la volontà di Dio. Fare la volontà di Dio è l’affidamento. Poi c’è uno spazio legato alla ragione e qui secondo un ragionamento troppo moderno non serve più l’affidamento, perché la ragione spiega tutto e quindi se abbiamo la spiegazione di tutto perché dobbiamo affidarci. È così vero questo pensiero che alla fine non solo non cerco più l’affidamento a Dio, ma nemmeno nei confronti degli uomini. Se riesco a spiegare tutto non ho più bisogno di nessuno, sono autonomo e libero. Ma anche la più pura delle forme razionali ha bisogno per sopravvivere di un atto di fiducia iniziale e di un atto di amore per sopravvivere. Dobbiamo reimparare a tenere insieme ragione, sentimento e fiducia, dobbiamo farli girare dentro il flusso della vita, dove ciascuno di questi elementi ritorna e ritrova continuamente l’altro. È troppo semplicistica quella posizione che mi chiede di accettare la volontà di Dio ad ogni costo. Troppo innaturale cercare solo le spiegazioni razionali. Troppo romantico seguire il sentimento. La vita è vero affidamento quando cerca spiegazioni, quando sente di qualcosa e quando alla fine decide di affidarsi. Molto di ciò che facciamo dipende dagli altri; senza una disposizione fiduciosa, come potremmo vivere? Credere agli altri fa parte della nostra vicenda umana. E’ quello che ci rende umani. È la sorgente della nostra dignità, il nostro modo abituale di conoscere, di vivere, di amare chiede un atto di fiducia. Mi fido e quindi esisto su questa terra come uomo e donna che vive pienamente. L’atto di fidarsi nell’altro è l’atteggiamento che crea la relazione. La fiducia si radica nel riconoscimento graduale per cui quella persona merita la nostra fiducia, ed è un atto in cui confluiscono ragionamento, decisione e sentimento. In realtà, è una caratteristica universale condivisa dall’intera umanità, e quando è compromessa o diminuita succede qualcosa di tragico, succede che si spegne la vita. senza un atto di fiducia si vive solo nella paura. Perché ho scritto tutto questo? Semplicemente perchè credo che il mondo tornerà a rivivere non solo perché avremo trovato il vaccino del covid, ma perché tornerà a fidarsi reciprocamente, ricostruendo giorno dopo giorno relazioni nuove dove ragione, sentimento e fiducia continueranno ad intrecciarsi tra di loro generando continuamente vita.
Grazie si anch’io credo che che saremo tutti risanati non solo per il vaccino ma per la fiducia nel Signore, nella vita e tra noi… Racpchiudo in queste poche righe cio’che vorrei esprimere meglio e da parte nostra.
Volontà di Dio se voglio comunicare con i bambini del catechismo mi fido che i genitori trasmettano i messaggi e le opportunità che possono vivere e poi affido al Signore.
mi domando come crescere nella fiducia?