Utilizzo i titoli della proposta che la diocesi di Bergamo ha realizzato per l’avvento. Devo dire che mi sono piaciuti e quindi li utilizzo per i miei commenti. Il primo di questi titoli è: quando la vita è attesa. Ieri ho fatto un incontro in remoto, devo dire impegnativo, ma alla fine molto bello. Con una famiglia, sorelle, parenti vari, nipoti, abbiamo voluto ricordare i genitori morti tutte e due di covid nel giro di poco tempo. Vi era un’attesa per l’incontro. Forse ci si aspettava di guarire le ferite per una perdita così dolorosa, senza un saluto, senza un accompagnamento e l’attesa è stata colmata non dalla guarigione delle ferite, ma da alcuni racconti dove si è fatto memoria, si è portato nel cuore la ferita, il conforto e la speranza. Un’ attesa disattesa? Non direi. Invece oserei dire un’attesa colmata da una sorpresa, da una grazia. È sempre così la vita, noi la carichiamo di attese e questa ci porta altro, ci porta doni diversi da quelli attesi e desiderati. In genere quando vedo che le mie attese sono come disattese mi arrabbio, mi lamento. Ma come, mi aspettavo questo ed invece ecco questo. Desideravo questo ed invece ecco arrivare quest’altro. Non è giusto. Questa è la sentenza finale di fronte alle attese disattese dalla vita. mi aspettavo la neve per l’inverno ed invece il sole. Mi aspettavo un elogio per quella cosa che ho fatto ed invece niente. Mi aspettavo tanta gente all’incontro ed invece niente. Attese disattese. Questo è il motivo dominante di oggi. Eppure la vita richiede anche le attese. È necessario attendere. Una madre attende nove mesi un bambino, poi nasce e poi magari ti accorgi che non era proprio il figlio che aspettavo e sognavo. La fidanzata attende il fidanzato e quando arriva si accorge che non era proprio come lo voleva. Il prete aspetta la sua comunità e poi si rende conto che la comunità è altro rispetto a quello che si aspettava. Quando la vita è attesa è gioia e trepidazione grande. Anche se oggi si fa fatica a vivere l’attesa. Il tutto e subito già un po’ rimescolato le carte e manca la trepidazione di costruire vita nel tempo. Tutto e subito. Ma peggio ancora è quando la vita attesa è disattesa da quello che la vita stessa porta come dono o come sorpresa. Un bel guaio per chi ha investito tutto in quelle attese. E allora che fare quando la vita attesa è come disattesa? Ciascuno prende in mano quello che la vita regala, anche se non è proprio quello che si aspettava e con quello che ha tra le mani cerca di andare avanti. Forse la vera domanda non è se vado avanti, ma come vado avanti di fronte a quello che la vita regala e che non mi aspettavo. Come vado avanti di fronte alla malattia, all’insuccesso, alla fragilità, alla delusione, al tradimento? Una vita attesa richiede non solo molta gioia e trepidazione, ma grande coraggio. Non diciamo così del natale? La trepidante attesa della notte di natale. No, la coraggiosa attesa del natale, perché il natale e la vita non è mai una cosa romantica da trepidare di gioia, ma è la coraggiosa decisione di star dietro a Gesù, di star dietro alla vita,così come Gesù si mostra e così come la vita accade. Ci vuole più coraggio che trepida gioia.
Quando mio marito è tornato al Padre, non erano tempi belli per noi. Grandi fatiche nel vivere il matrimonio che nel tempo si era trasformato, grandi fatiche nel gestire la malattia che lo aveva voluto per sé, grandi fatiche nel crescere tre figli. Alla messa del nostro ultimo saluto” in presenza” l’ho ringraziato per avermi donato tutto, ma proprio tutto…. È stata una vita piena quella con lui. Tante attese, tanti progetti, tante delusioni, tanto dolore, come in tutte le vite, credo. Ma anche tanto amore, a volte camuffato da sovrastrutture inutili, a volte così luminoso e completo… Una vita ben vissuta, posso dire. Dopo, la vita mi ha riservato molti altri doni, di tutti i tipi, alcuni prevedibili, altri misteriosi e difficilissimi da tenere fra le mani, altri ancora stupendi….una vita piena di tutto. Un’altra vita piena di tutto. Attese ricolmate da tanto di ciò che non mi sarei mai aspettata, o che forse ho avuto la pazienza di aspettare, contando i minuti, le ore, i giorni, i mesi e gli anni. Con pazienza e confidando nel fatto che, seppur difficile, il Signore aveva voluto donarmi una vita tanto bella e piena di ogni cosa, ma soprattutto di stupore e di gioia, nonostante tutto. Il segreto del mio sorridere, sempre e anche oggi? Questo vivere ogni giorno, ringraziando sempre per ogni cosa, che sì a volte attraversa l’attesae la disattesa, ma riesce ancora a stupirmi e a farmi sentire profondamente l’amore che riempie ogni respiro.