Mc 14,17-21
17 Venuta la sera, egli arrivò con i Dodici. 18 Ora, mentre erano a tavola e mangiavano, Gesù disse: «In verità io vi dico: uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà». 19 Cominciarono a rattristarsi e a dirgli, uno dopo l’altro: «Sono forse io?». 20 Egli disse loro: «Uno dei Dodici, colui che mette con me la mano nel piatto. 21 Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo, dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!».
Commento
Passo dopo passo ricostruiamo attraverso il vangelo di Marco la passione di Gesù. qui siamo al momento dell’ultima cena, in particolare la scena dell’annuncio del tradimento di Giuda. La cosa impressionante è che il fatto avvenga durante la cena di Dio e in presenza di tutti. Eppure dal testo non si dice chi è il traditore. Tutti infatti si sentono coinvolti. Ognuno si sente provocato ed esposto ad una domanda davanti alla quale nessuno può stare tranquillo: “Sono forse io?” Mi sembra importante insistere nell’osservazione che la Cena è tutt’altro che un luogo sicuro e privilegiato. Un luogo dove solo chi è “giusto” è stato ammesso. La Cena sembra mettere tutti in crisi. Anche il v.20, con la ulteriore precisazione di Gesù, non sembra dare un’indicazione precisa. Tutto sembra rimanere sospeso! E poi c’è quel “Guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito” (v.21). E’ l’affermazione drammatica nei confronti del traditore. La si può cogliere come una minaccia, ma anche come un commento doloroso e addolorato sulla vita del traditore. Dunque era meglio non nascere, piuttosto che essere il traditore di Gesù? Personalmente non ritengo si debba intendere l’affermazione in senso strettamente letterale. Quello che è importante è che oggi ciascuno di noi si trovi esposto a questa eventualità. L’ultima cena non passa sopra il tradimento, ma include il tradimento. Questo mi porta a dire che sempre bene e male sono come mescolati dentro la medesima realtà.
Preghiamo
Preghiamo per le nostre parrocchie
Pregando per le nostre parrocchie ci doni il Signore luce per scegliere il bene, ricordando la Cena in cui Lui tutto si è donato…
Nessuno escluso, né dalla cena, né dal tradire. Siamo tutti intrisi delle nostre ambiguità, dei nostri lati oscuri mescolati con quelli luminosi. Ma la cena e l’occasione per essere con o essere contro, viene data proprio a ciascuno. E ciascuno risponde per ciò che è, realmente. Fedele e timido, un po’ vigliacco, traditore. Di fronte ad eventi drammatici, poi ci si trasforma, rivelando qualcosa che forse, in condizioni normali non avremmo mai manifestato. Questo Dio lo sa, perché ci conosce e ci chiama uno per uno. Però ci vuole tutti nella sua cena, a tavola con Lui. Allora Gesù, Tu che vedi anche la mia pochezza, il mio opportunismo, la mia mediocrità, accoglimi lo stesso, anzi, amami di più, perché ho più bisogno di Te.