26 domenica T.Ordinario – dal vangelo secondo Matteo
«Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. 29Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. 30Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. 31Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?”. Risposero: “Il primo”. E Gesù disse loro: “In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. 32Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli”».
commento
Ecco qui dipinto l’uomo religioso: il primo della classe che dice sempre sì, l’osservante, il diligente, e strenue difensore dei valori non negoziabili. Ma, a conti fatti, ‘a lavorare nella vigna’ non ci va. Lavorare nella vigna significa semplicemente ‘fare la volontà del padre’, e cosa significhi questo ce lo indica – nella parabola – l’altro figlio, che compie solo una cosa, nel suo ‘dir di no’, nella sua fragilità, nella sua povertà si apre ad accogliere e fare esperienza di un amore gratuito e immeritato. Perché compiere questa fatidica ‘volontà di Dio’ non è fare qualcosa per la divinità, ma permettere a Dio che compia in me la sua opera. «Pubblicani e prostitute vi passeranno avanti nel regno di Dio» Loro non si possono ingannare. Dinanzi a Dio non avranno mai meriti da vantare, ma proprio per questo saranno nella condizione per sperimentare che la Misericordia avrà sempre a che fare con la miseria. Il Vangelo di oggi ricorda che vero cieco è chi crede di vedere e vero peccatore chi si crede giusto. Il vero credente è colui che riconosce il suo errore e ricomincia con un sì vero davati a Dio.
Preghiamo
Preghiamo per la chiesa
Siamo l’uno e l’altro figlio. A secondo delle occasioni. Colui che non cambia e il Padre che non si stanca di offrirci occasioni per collaborare alla nostra salvezza,-figliolanza.
Fare esperienza di un amore gratuito e immeritato.. Permettere a Dio di compiere in noi la Sua opera…. Essere cristiani non deve essere solo un dovere ma una liberta`del cuore, che scorge che quella volonta`del Padre e`il bene piu`grande che ci rende figli. Da altri commenti : Ricrederci nelle nostre fragilita`ed errori… e`un rinnovato modo di vedere il Padre e la vigna della nostra quotidianita`, la nostra normalita`,lenostre relazioni piu`scontate.Pregando per la Chiesa chiediamo al Padre un cuore semplice unito a Lui.