At 14,8-18 C’era a Listra un uomo paralizzato alle gambe, storpio sin dalla nascita, che non aveva mai camminato. 9 Egli ascoltava Paolo mentre parlava e questi, fissandolo con lo sguardo e vedendo che aveva fede di essere salvato, 10 disse a gran voce: «Àlzati, ritto in piedi!». Egli balzò in piedi e si mise a camminare. 11 La gente allora, al vedere ciò che Paolo aveva fatto, si mise a gridare, dicendo, in dialetto licaònio: «Gli dèi sono scesi tra noi in figura umana!». 12 E chiamavano Bàrnaba «Zeus» e Paolo «Hermes», perché era lui a parlare. 13 Intanto il sacerdote di Zeus, il cui tempio era all’ingresso della città, recando alle porte tori e corone, voleva offrire un sacrificio insieme alla folla. 14 Sentendo ciò, gli apostoli Bàrnaba e Paolo si strapparono le vesti e si precipitarono tra la folla, gridando: 15 «Uomini, perché fate questo? Anche noi siamo esseri umani, mortali come voi, e vi annunciamo che dovete convertirvi da queste vanità al Dio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano. 16 Egli, nelle generazioni passate, ha lasciato che tutte le genti seguissero la loro strada; 17 ma non ha cessato di dar prova di sé beneficando, concedendovi dal cielo piogge per stagioni ricche di frutti e dandovi cibo in abbondanza per la letizia dei vostri cuori». 18 E così dicendo, riuscirono a fatica a far desistere la folla dall’offrire loro un sacrificio.
Commento
siamo nel primo viaggio apostolico di Paolo, il Cristianesimo ha cominciato a uscire dalla stretta cerchia della Palestina e incomincia a navigare per il mondo. Questo testo narra del primo incontro diretto tra Paolo e il mondo pagano, diretto intendo dire, perché prima i pagani che lo ascoltavano, erano quelli che andavano in sinagoga perché erano simpatizzanti del Giudaismo e quindi erano già addentro; qui invece si scontra con a paganità e addirittura vogliono fare un sacrificio a lui come se fosse un dio. L’incontro con il mondo pagano è da fare ma è carico di equivoci. Qui è appunto quello che i pagani vedono in paolo un Dio. Paolo deve stare ben attendo a non cadere nella tentazione di farsi prendere dalla voglia di presentarsi come un Dio, ma di rimanere evangelizzatore della parola. Questa idea di Paolo come Dio è in antitesi assoluta con il mistero del Dio di Israele e del Cristo del Signore! Ciò che è accaduto non è una manifestazione di un supposto super-potere di qualche persona speciale, ma dell’intervento amante del Signore nella storia ferita dell’umanità. In questo senso è molto importante l’affermazione di Paolo: “Anche noi siamo esseri umani, mortali come voi…”. Questo è propriamente quello che distingue la fede ebraico-cristiana da ogni altra forma di “religiosità” mondana.
Preghiamo
Preghiamo per eli e davide
….ma non ha cessato di dar prova di sé beneficando, concedendovi dal cielo piogge per stagioni ricche di frutti e dandovi cibo in abbondanza per la letizia dei vostri cuori.
Ringrazio Dio che non cessa di dar prova di sé facendo il bene all’uomo.
Siamo solo strumenti nelle mani di Dio, non siamo dei. E il bene, l’unico bene viene da Lui, che ama e non si dimentica della nostra vita e della nostra fragilità. Un tempo, era tanto difficile comprendere, ma noi, migliaia di anni dopo, siamo capaci di non confondere lo strumento dal dio?
Credendo nell’intervento amante del Signore nella storia dell’umanità ferita lo ringraziamo e preghiamo per Eli e Davide per ciò che vorrà compiere anche oggi nelle persone più sole ,più malate ,più in difficoltà ,per chi sappiamo certi della nostra preghiera per loro .