At 8,18-25
18 Simone, vedendo che lo Spirito veniva dato con l’imposizione delle mani degli apostoli, offrì loro del denaro 19 dicendo: «Date anche a me questo potere perché, a chiunque io imponga le mani, egli riceva lo Spirito Santo». 20 Ma Pietro gli rispose: «Possa andare in rovina, tu e il tuo denaro, perché hai pensato di comprare con i soldi il dono di Dio! 21 Non hai nulla da spartire né da guadagnare in questa cosa, perché il tuo cuore non è retto davanti a Dio. 22 Convèrtiti dunque da questa tua iniquità e prega il Signore che ti sia perdonata l’intenzione del tuo cuore. 23 Ti vedo infatti pieno di fiele amaro e preso nei lacci dell’iniquità». 24 Rispose allora Simone: «Pregate voi per me il Signore, perché non mi accada nulla di ciò che avete detto». 25 Essi poi, dopo aver testimoniato e annunciato la parola del Signore, ritornavano a Gerusalemme ed evangelizzavano molti villaggi dei Samaritani.
Commento
Continua la vicenda di Simone il mago. Si mette in evidenza come esiste un grosso equivoco nella vita dell’uomo e nella vita di fede. L’equivoco è comprare la fede e la vita con il denaro. Non è solo un equivoco, ma una vera e propria distorsione della vita stessa. Nessuna somma di denaro può far scendere lo spirito santo come pensava Simone il mago. Simone legge così l’esperienza della fede: attraverso il denaro, acquisto la fede e nella fede divento un uomo prodigioso. Bravo Pietro che non cede alla lusinga del denaro, ma chiede a Simone una forte conversione. Ma quante volte la chiesa ha ceduto a chi pensava di comprare la vita e la fede con il denaro? In questa chiesa ci sono anche io, quindi magari anche io sono caduto in questa lusinga. In fine dei conti mi dico i soldi che mi danno li uso per i poveri e quindi poso anche accettarli in nome di…… Pietro è molo duro con Simone il mago. Ma attentare al dono di Dio, cioè alla grazia, è stravolgimento assoluto dell’evento cristiano. E quindi ci sta la reazione di Pietro. Tutto questo accompagna sempre la vita cristiana, e l’espone incessantemente al pericolo di considerare il dono di Dio come una conquista e una sacralizzazione dell’uomo. Simone sembra sinceramente pentito. Il che non impedirà nella storia della Chiesa che il suo nome diventi la radice della parola “simonìa”, che è il fare delle cose di Dio un mercato.
Preghiamo
Preghiamo perché facciamo buon uso delle ricchezze.
Signore donaci di vivere ogni servizio religioso e di carità con cuore umile riconoscente al Signore e la nostra vita all’insegna della gratuità,e per il bene delle persone ,per un bene comune…fa che usiamo dei beni e delle ricchezze con distacco . Preghiamo per l’intenzione di sr Rita nel seguire i seminaristi in questi giorni .
Sí pensa davvero di poter comprare tutto con il denaro, perché il denaro è un dio molto seducente. Ma fede, amore e grazia non si comprano col denaro! Sì conquistano con un cuore pulito e semplice, spesso sono doni istillati che possiamo fare crescere con un duro lavoro su noi stessi. È povero dentro, questo Simone! Preghiamo per tutti i Simone del mondo, perché sono poveri fra i poveri anche se pieni di risorse economiche.