campanile

di | 15 Aprile 2020

Come prima cosa vorrei ringraziarvi per tutti quello che avete scritto, pregato, immaginato. Da oggi parola quotidiana ritorna con due appuntamenti quotidiani. La sera arriverà il commento al vangelo, la mattina il pensiero mattutino. Chi vuole può rimanere iscritto a parola quotidiana. Oppure se uno vuole può togliersi dal gruppo. Terza possibilità può togliersi dal gruppo e continuare a ricevere i pensieri del mattino. Fate sapere e grazie di tutto.

Ed ecco il pensiero. Guardo il campanile di Rosciano. Piccolo ma elegante. Batte tutte le ore e le mezze ore, a mezzogiorno ci rallegra con il suono a “martello”, eseguendo canzoni simpatiche. Poi c’è il campanile di Berbenno che quando salgo in macchina lo vedo che domina la valle. Quando vado a trovare mia mamma vedo il campanile di Sant Alessandro in colonna, direi maestoso. Quello che più è rimasto nei miei ricordi è il campanile di Giotto a Firenze forse una delle miglior espressioni del gotico fiorentino . Elegante se guardato dal basso, una scalata faticosa per arrivarci in cima (400 gradini), un panorama da paradiso in cima. Ma il campanile è stato da sempre il segno dell’identità di un paese, con il suono delle sue campane segnava i tempi e la vita di una comunità. nascite, morti, feste, riti, addirittura il mattino, il mezzogiorno, l’ave maria serale scandivano i tempi del lavoro. Ci siamo così identificati con il campanile che siamo diventati campanilisti. Trovo nel dizionario questa definizione di campanilista: Chi è ciecamente orgoglioso del proprio paese, delle tradizioni locali. Bellissimo: ciecamente che non vede altro che il suo campanile. Orgoglioso.  Nella regola di san Benedetto l’umiltà è contrapposta all’orgoglio e dice così al num 62 Dodicesimo gradino di umiltà: Possedere l’umiltà non solo nel cuore, ma manifestarla anche all’esterno con l’atteggiamento modesto: oppure il salmo 130 dice «Signore, il mio cuore non si inorgoglisce e il mio sguardo non si leva in superbia, non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze».  Siamo così orgogliosi del nostro campanile che attorno a lui non può cambiare niente, le tradizioni sono quelle e quelle devono rimanere. E poi un giorno un piccolo virus invisibile è passato tra i nostri campanili e ha buttato per aria tutto, tradizioni, campanili, abitudini di cui siamo orgogliosi. Ci siamo ancora attaccati al campanile dichiarando che gente come noi non molla mai, ancora l’orgoglio. Io non voglio abbattere i campanili. Sogno che tutti possiamo dall’alto del nostro campanile ammirare il panorama che si apre e dire io appartengo all’umanità intera e l’umanità intera sta nel mio cuore, insieme al paese che amo.

Un pensiero su “campanile

  1. sr Alida

    Don Sandro sono cosi semplici e belle queste riflessioni sulle cose più comuni che ci accorgiamo poco di avere, magari scoprissimo i tesori cosi a portata di mano nella nostra giornata ,ci aiuterebbe ad essere meno superficiali e più sereni .grazie don …Mi spiace per le meditazioni e per queste del mattino che ho perduto in questi giorni …in cui non trovavo più questo incontro con word press.

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