martedì 31 marzo

di | 30 Marzo 2020

Lc 18,18-23        

18Un notabile lo interrogò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». 19Gesù gli rispose: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. 20Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre». 21Costui disse: «Tutte queste cose le ho osservate fin dalla giovinezza». 22Udito ciò, Gesù gli disse: «Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; e vieni! Seguimi!». 23Ma quello, udite queste parole, divenne assai triste perché era molto ricco.

Commento

Ricco, di buona famiglia, un ragazzo che fa tutto bene, che osserva i comandamenti. Insomma un bravo ragazzo, uno che non fa tribolare. Eppure non basta. Eppure diventa triste quando Gesù lo invita a lasciare tutto donando ai poveri per seguirlo. Noi siamo abituati a vedere che nel vangelo chi incontra e segue Gesù è felice. Qui vi è una tristezza infinita. Forse perché il modo con cui il notabile ha cercato la felicità è stato si quello di osservare i comandamenti, ma soprattutto quello di accumulare ricchezza, infatti si dice che era molto ricco. Insomma lui pensava che la felicità si poteva riassumere nelle parole: sei quello che hai. Gesù chiede al notabile di seguire un’altra strada: sei quello che doni, quello che offri. Il vieni e seguimi è come passare per una porta stretta che è quella di donare tutto, di essere generoso, di pensare agli altri non come un dovere, ma come una scelta. Si entra nella vita piena alleggeriti di tutto. Si deve avere un passo spedito e leggero per avere felicità piena. Non possiamo sentirci appesantiti  di troppe cose.  Il ricco notabile arriva vicino alla vita, ma si lascia sfuggire l’occasione della vita perché troppo legato alle sue ricchezze, troppo appesantito da tante cose. Forse anche quel bagaglio di comandamenti da seguire come un dovere e come ancora una volta una ricchezza da portarsi dietro alla fine ha reso pesante la vita di quel notabile e quindi uno così non poteva seguire Gesù. lo ripeto bisogna essere leggeri per seguire Gesù.

Preghiamo In tanti mi chiedono una preghiera per loro, per un parente e per un amico ammalato, metto insieme tutte queste intenzioni.

3 pensieri su “martedì 31 marzo

  1. sr Alida

    Essere leggeri per seguire Gesù, sei quello che doni e quello che offri ,con il cuore ,non per dovere …per scelta ,per amore ,a Dio e agli altri .Donami donaci un cuore che ama .Mi unisco alla preghiera per le intenzioni che abbiamo in cuore ,per chi ci chiede di pregare ,per chi è malato ,per chi sene prende cura .

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  2. Sr Rita

    Non siano tristi coloro cui il Signore rivolge un amoroso invito a seguirlo.

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  3. Elena

    Viaggiare leggeri verso il Signore. È una scelta di libertà profonda. Ciò che davvero riempie le nostre vite, ciò che non si perde, ciò che non si lascia mai,neppure con la morte è l’amore. L’amore come lasciapassare per la gioia. Il resto ci appesantisce e ci intristisce… Prego con voi, per voi.

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