2 domenica tempo di Natale santa famiglia Dal Vangelo secondo Matteo
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino».
Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».
Commento
Natale ci obbliga a chiederci se davvero vogliamo un Dio così inerme, la meditazione di questa famiglia e dei trent’anni vissuti a Nazareth, se possibile, ci forniscono spunti ancora più incisivi… Dio cresce, quindi. Cresce nella quotidianità di una famiglia di povera gente, piena di fede e donata al Mistero. Siamo abituati a considerare il tempo diviso in feriale e festivo. Altro è lo scorrere ripetitivo e noioso dei giorni, altro è l’evento cui ci prepariamo con gioia intensa; altra la fatica del lavoro altra l’ebbrezza delle ferie estive. Così nella fede: la domenica, se riusciamo, ritagliamo cinquanta minuti di Messa e poi, in settimana, siamo travolti dagli impegni. Nazareth ci insegna che Dio viene ad abitare in casa, che nella quotidianità e nella ripetitività dei gesti possiamo realizzare il Regno, fare un’esperienza mistica, crescere nella conoscenza di Dio. Possiamo (sul serio!) elaborare una teologia delle cose semplici, un trattato mistico dei compiti dei figli, una spiritualità del mutuo da pagare. La straordinaria novità del cristianesimo è – appunto! – la sua assoluta ordinarietà. Dio ha deciso di abitare la ferialità, di colmare lo scorrere dei giorni.
Preghiamo
Preghiamo per le nostre famiglie
Che il Signore, e la nostra fede in Lui, possano abitare in ogni giorno, in ogni circostanza, in ogni piccola cosa della nostra vita. Del resto che cosa nutre la nostra relazione con Dio, se non la bellezza di ogni istante di vita trascorsa, sudata, sofferta, gioita, pianta, gridata, pregata, accolta, ribellata, offerta, amata, lavorata, rilassata, abbandonata, dedicata, affrontata…. in Lui?
Prego con voi per le famiglie e per le intenzioni di ciascuno.
La teologia delle cose semplici ,del feriale , del terribile e bel quotidiano ,ma con la possibilità di lasciarsi abitare dall’Amore più grande …di una suprema famiglia di Nazaret e dalla Trinità….Questo sapersi amati nelle cose di ogni giorno mi rincuora e mi dona pace e allora Signore ,tante cose mi posso scordare ,ma non questa che fa vivere me ,chi mi vive accanto che dove si vive si allargano gli orizzonti al mondo intero .Di cuore una preghiera per tutte le famiglia in particolare le nostre …sopratutto quelle con situazione più precarie per malattie o carenza di amore .