Lc 2,25-32
25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: 29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, 30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, 31preparata da te davanti a tutti i popoli: 32luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».
Commento
Al tempio il riconoscimento di Gesù avviene innanzitutto ad opera di Simeone e Anna, due anziani credenti che vivono la condizione di “poveri del Signore” (‘anawim), quell’umile resto di Israele che confidava solo nel Signore e attendeva con trepidazione la venuta del suo Messia. Illuminato dallo Spirito santo, Simeone, “uomo giusto e timorato di Dio”, accoglie tra le sue braccia il bambino e scioglie a Dio il suo canto di benedizione, egli ormai può morire in una grande pace, perché i suoi occhi hanno contemplato in quel bambino la salvezza di Dio, colui che è “luce per la rivelazione alle genti e gloria del popolo di Israele. Al tempio c’è anche Anna, un’anziana profetessa, vedova, che da molti anni vive nel luogo santo, “servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere”, Questa donna credente intuisce grazie all’intelligenza della fede che è finalmente arrivata l’ora del compimento atteso. Così, alla sera della sua vita, Anna loda il Dio fedele, che mantiene sempre le sue promesse, e annuncia il bambino quale Redentore e Salvatore. Se vogliamo Anna con le sue parole è una evangelizzatrice perché annuncia la salvezza che porta Gesù
Preghiamo
Preghiamo per il papa
Chi aspetta di vedere la salvezza vive di ascolto, di discernimento, di ricerca. Non importa l’età. Il cuore che aspetta è vigile e ama. Questi due anziani parlano di fedele pazienza e umile attesa. Ci sollecitano a non chiudere gli occhi, a non smettere di aspettare, perché il tempo della rivelazione avverrà.
Tempo di ascolto e speranza, tempo di fede e di pazienza…. lo proviamo e lo viviamo anche noi, nell’attesa di Te, Signore? Preghiamo per chi è in cammino e alla ricerca del Signore, luce delle genti…
Solo mossi dallo Spirito Santo e dalla fede che abbiamo in cuore e nella vita possiamo riconoscere Gesù e gioire,e lodare Dio che è Padre ,pazientare e attendere umilmente ,una fede operosa che sa quando aspettare quando agire ,quando pazientare…Mentre mi unisco alla preghiera per il Papa prego perchè ogni uomo lo cerchi ,chi si è perso ritorni e ringrazio il Signore per la pazienza che mi usa .