Lc 1,46-56 Martedì 19 giugno 2012
46Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore 47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, 48perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. 49Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; 50di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. 51Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; 52ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; 53ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. 54Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, 55come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». 56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Commento
Ci sono libri interi che commentano il magnificat, questo straordinario inno alla fiducia e alla magnificenza di Dio che guarda gli uomini e quindi le mie parole sono di una semplicità estrema. Il Magnificat riflette la spiritualità dei cosiddetti ‘anawîm, i “poveri” del Signore, cioè coloro che erano dediti pienamente a seguire la volontà divina, distaccandosi dal potere e dalla ricchezza ma anche aderendo alla Parola di Dio con fedeltà e amore. Nel cantico di Maria non c’è solo l’esaltazione della povertà nel senso sopra specificato. C’è anche una forte speranza nell’azione del Signore onnipotente che ribalterà le sorti di questa sghemba e ingiusta storia umana: significativi sono, infatti, i contrasti tra potenti e umili, ricchi e affamati, superbi e fedeli. Avverrà uno stravolgimento per cui chi è nella polvere salirà nella gloria riservata da Dio ai giusti. Maria è la prima di questa folla di «poveri del Signore» e invita tutti coloro che ripetono, cantandole, le sue parole a tenere alta la fiaccola della fiducia nel Signore giusto giudice.
Preghiamo
Preghiamo per tutti i poveri
Il capovolgimento di cui parla il magnificat è simbolo della mentalità di Dio, un poco differente dalla nostra. Il piccolo, il semplice, l’umile, il povero sono sotto lo sguardo di Dio che li trasforma in forza del suo amore. Chiedo una preghiera per me e per 6 giovani coi quali farò ritiro sabato e domenica. E’ il ritiro in cui dovrebbero decidere se entrare in seminario nel prossimo Febbraio. Domani 15 novembre per noi è festa nazionale per l’anniversario della proclamazione della repubblica del Brasile e festa di Nossa Senhora do Rocio, padroera del Paranà.
Maria, mi vien da dire, legge nel cuore di Dio, con il Magnificat.
Si fa portavoce di ciò che riesce a scorgervi e ne incarna totalmente l’essenza. Umile, povera, semplice, fedele, giusta… Madre di tutti noi.
Affidiamo al Signore, attraverso la voce di Maria, le nostre speranze e la nostra preghiera. Ti accompagno sr Rita con il pensiero e la preghiera affinché questi giorni siano fruttuosi. Ricordiamo al Padre tutti i poveri e chi soffre per le ingiustizie in tutto il mondo.
Quanti Magnificat può dire il nostro cuore ogni giorno,attraverso ciò che ci fa camminare ,gioire e anche soffrire perchè se siamo in ascolto il Signore insieme a Maria ci fanno evitare o riconoscere sbagli o errori ….così che il nostro cuore diventi umile e povero ,libero e per questo povero ,gioisca e magnifichi il Signore….e Lui diventi la nostra unica fiducia ….Pregando per tutti i poveri ,anch’io accompagno con la preghiera sr Rita in questi giorni e la loro festa di oggi in Brasile … Preghiamo anche per le guerre di alcuni stati e per i disagiati della pioggia di questi giorni .a