giobbe 34,1-19
[1]Eliu continuò a dire:
[2]Ascoltate, saggi, le mie parole
e voi, sapienti, porgetemi l’orecchio,
[3]Perché l’orecchio distingue le parole,
come il palato assapora i cibi.
[4]Esploriamo noi ciò che è giusto,
indaghiamo fra di noi quale sia il bene:
[5]poiché Giobbe ha detto: «Io son giusto,
ma Dio mi ha tolto il mio diritto;
[6]contro il mio diritto passo per menzognero,
inguaribile è la mia piaga benché senza colpa».
[7]Chi è come Giobbe
che beve, come l’acqua, l’insulto,
[8]che fa la strada in compagnia dei malfattori,
andando con uomini iniqui?
[9]Poiché egli ha detto: «Non giova all’uomo
essere in buona grazia con Dio».
[10]Perciò ascoltatemi, uomini di senno:
lungi da Dio l’iniquità
e dall’Onnipotente l’ingiustizia!
[11]Poiché egli ripaga l’uomo secondo il suo operato
e fa trovare ad ognuno secondo la sua condotta.
[12]In verità, Dio non agisce da ingiusto
e l’Onnipotente non sovverte il diritto!
[13]Chi mai gli ha affidato la terra
e chi ha disposto il mondo intero?
[14]Se egli richiamasse il suo spirito a sè
e a sé ritraesse il suo soffio,
[15]ogni carne morirebbe all’istante
e l’uomo ritornerebbe in polvere.
[16]Se hai intelletto, ascolta bene questo,
porgi l’orecchio al suono delle mie parole.
[17]Può mai governare chi odia il diritto?
E tu osi condannare il Gran Giusto?
[18]lui che dice ad un re: «Iniquo!»
e ai principi: «Malvagi!»,
[19]lui che non usa parzialità con i potenti
e non preferisce al povero il ricco,
perché tutti costoro sono opera delle sue mani?
Commento
Ecco il secondo intervento di Eliù, sempre in risposta a Giobbe e alle sue affermazioni. Vi è sempre un invito all’ascolto, all’attenzione. Cosa strana che il presunto saggio chiede sempre attenzione e invece non presta mai lui attenzione e ascolto al povero. E così Eliù non ascolta la sofferenza di Giobbe, lui sa già dove sta l’errore di Giobbe e sa già quale è la risposta giusta. Ci vuole un’umiltà infinita a prestare ascolto e a non chiederlo soltanto! La replica di Elihu è basata sulla retribuzione personale delle opere durante l’arco dell’esistenza e si sviluppa in due linee: la prima di queste linee che vediamo oggi è quella che dichiara che Dio non commette parzialità nel suo governo del mondo sottoponendo ricchi e poveri al suo giusto giudizi. Dio, secondo Eliù è imparziale, e in sé la cosa è vera. Rimane il problema di spiegare questa imparzialità proprio a Giobbe, che non accetta questa cosa. Perché diciamo che Dio nel suo agire è imparziale? Che cosa significa questo per una persona che soffre? Domande che Giobbe continua a farsi e che non trovano risposta
Preghiamo
Preghiamo per gli amici mediatori
Ieri sera facevo gli scrutini per le classi che seguo. Insieme alle colleghe ravvisavamo la fatica dell’ascolto nelle nuove generazioni. Abbiamo anche esteso la riflessione allo stile di vita delle famiglie, e poi anche a noi stesse, di due generazioni più vecchie. Mal comune a tutti quanti, nessun gaudio, perché se guardiamo dentro alle nostre storie ritroviamo tutti i tratti dei discorsi fatti dagli “amici” di Giobbe. Le parole escono facilmente dalle bocche, mentre l’ascolto silenzioso, empatico e rispettoso è sempre molto, molto difficile! E l’esperienza della vita non sempre ci rende saggi e migliori.
Preghiamo per tutti i nostri bambini, per le loro famiglie, per chi media le situazioni di conflitto e di disagio.
Il tema dell’ascolto è sempre un pò come un dente che duole …ogni giorno mi trovo ,cerco di ascoltare ,ma il cuore è lontano ,l’orecchio non basta per ascoltare ,per essere vicino come chiede la carità e l’amore ….Insegnami Signore l’umiltà dell’ascolto nel servire e stare accanto …
Prego con voi per i mediatori ,per tutti i bambini sopratutto,per le famiglie per le condizioni di conflitto e di disagio …,