mercoledì 7 novembre

di | 6 Novembre 2018

giobbe - francesco bettiGiobbe 1,13-22

[13]Ora accadde che un giorno, mentre i suoi figli e le sue figlie stavano mangiando e bevendo in casa del fratello maggiore, [14]un messaggero venne da Giobbe e gli disse: «I buoi stavano arando e le asine pascolando vicino ad essi, [15]quando i Sabei sono piombati su di essi e li hanno predati e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato io solo che ti racconto questo».[16]Mentr’egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «Un fuoco divino è caduto dal cielo: si è attaccato alle pecore e ai guardiani e li ha divorati. Sono scampato io solo che ti racconto questo». [17]Mentr’egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I Caldei hanno formato tre bande: si sono gettati sopra i cammelli e li hanno presi e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato io solo che ti racconto questo». [18]Mentr’egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I tuoi figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo in casa del loro fratello maggiore, [19]quand’ecco un vento impetuoso si è scatenato da oltre il deserto: ha investito i quattro lati della casa, che è rovinata sui giovani e sono morti. Sono scampato io solo che ti racconto questo». [20]Allora Giobbe si alzò e si stracciò le vesti, si rase il capo, cadde a terra, si prostrò [21]e disse:«Nudo uscii dal seno di mia madre, e nudo vi ritornerò. Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!». [22]In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nulla di ingiusto.

Commento

Con queste righe si conclude il primo capitolo del libro di Giobbe. In una sequenza terribile tutto quello che è di Giobbe viene spazzato via. Casa, ricchezza, figli tutto è cancellato. Satana, colui che insinua il dubbio, mette in atto il suo progetto di provare Giobbe e la sua fede. interessante è anche questo piccolo particolare: non  è Dio che prova, come abitualmente pensiamo, ma è satana, il divisore, che mette scompiglio. Il male divide! Dio che è il bene assoluto unisce. A questo punto noi ci aspetteremmo un atto di accusa contro Dio da parte di Giobbe. Forse un atto di ribellione. La sequenza della distruzione è così terribile che la risposta di Giobbe sorprende. In realtà Satana perde la sua prima sfida, perché nonostante il suo vento impetuoso che spazzò via tutti i beni di Giobbe, questi non maledisse Dio: «In tutta questa vicenda Giobbe non peccò né mai lanciò attacchi contro Dio» Giobbe riconosce che il Signore gli aveva donato tutto e che quindi ha il diritto ora di riprendersi tutto. Egli non maledice Dio come aveva previsto il Satana, anzi, lo benedice. Dio ha vinto la propria scommessa.  Conclude dicendo che le parole di Giobbe ricordano la condizione iniziale e finale dell’uomo nudo e nella polvere. Giobbe ripartirà da questa constatazione e da questo atto di fede per ripensare la sua condizione di giusto che soffre ingiustamente.

Preghiamo

Preghiamo per Natan

4 pensieri su “mercoledì 7 novembre

  1. sr Rita

    Pare che piova sul bagnato….Quando c’è una disgrazia di solito non è figlia unica. Quante volte lo vedo qui tra la nostra gente, nelle famiglie. A me viene da interrogare Dio sul perché di tali condizioni di vita invivibile. Non trovo risposte e non ho neppure la prontezza di Giobbe nel riconoscere che tutto si riceve e tutto si restituisce. Mi pare che questa gente non abbia ricevuto nulla, se non dolore e privazioni.
    La mia fede è poca, ma quella della nostra gente assomiglia molto a quella di Giobbe. Un misto di abbandono in Dio e di fatalismo, fanno si che la gente viva felice anche nella disgrazia.
    Ho da imparare da Giobbe ed anche dalla mai gente. Sia benedetto il Signore, sempre.

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  2. . Elena

    In questi tempi, pieni di calamità naturali che distruggono ogni bene costruito, desiderato, ottenuto da gente normale, lavoratrice, onesta, come non interrogarsi? Con quanta fede rispondiamo all’ingiustizia di ciò che accade, oggi e sempre, sulla pelle dei più fragili? Quanto attribuiamo al Signore, prima e dopo eventi terribili che sconvolgono le nostre vite? E quanto al male, ai nostri errori, alla nostra incuria, al nostro cieco interesse?
    Mi interrogo. Giobbe sa da che parte stare con questa prima serie di grandi perdite. Io, come vivo il prima e il dopo una tragedia? Chiedo il dono dell’umiltà e dell’abbandono al Signore, che sa il perché di ogni cosa…
    Prego per chi soffre e riesce a mantenere un piccolo sorriso. E la speranza di un bene che supera ogni cosa.

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  3. Luca

    Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore

    Che questa preghiera risuoni incessante nei nostri cuori nei momenti di prova e privazione, perché in ogni istante Dio ci ama

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  4. srAlida

    Anche in questi giorni ,per tanti ci sono le calamità del tempo….ove come Giobbe si perde tutto ,ed anche quando andavo in ospedale ,mi ricordo persone ,con patologie abbastanza imponenti erano o sempre lì o fuori e dentro la struttura ,ci sono sempre persone o famiglie intere così provate …..Che il Signore faccia sentire la Sua forza e consolazione …Ed anch’io mi chiedo perchè ,a volte do’ causa alla libertà nostra ricevuta usata male ….ma anche per me la mia poca fede lascia questo perchè al mistero di Dio ,rinnovo la preghiera per la famiglia Fava , per Natan,per le intenzioni espresse e la mia promessa di benedire il Signore in ogni tempo .

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