Lunedì 4 giugno 2018 – Ger 46,13-28
13 Parola che il Signore comunicò al profeta Geremia quando Nabucodònosor re di Babilonia giunse per colpire il paese d’Egitto. 14 Annunziatelo in Egitto, fatelo sapere a Migdòl, fatelo udire a Menfi e a Tafni; dite: “Alzati e preparati, perché la spada divora tutto intorno a te”. 15 Perché mai Api è fuggito? Il tuo toro sacro non resiste? Il Signore lo ha rovesciato. 16 Una gran folla vacilla e stramazza, ognuno dice al vicino: “Su, torniamo al nostro popolo, al paese dove siamo nati, lontano dalla spada micidiale!”. 17 Chiamate pure il faraone re d’Egitto: Frastuono, che lascia passare il momento buono. 18 Per la mia vita – dice il re il cui nome è Signore degli eserciti – uno verrà, simile al Tabor fra le montagne, come il Carmelo presso il mare. 19 Prepàrati il bagaglio per l’esilio, o gente che abiti l’Egitto, perché Menfi sarà ridotta a un deserto, sarà devastata, senza abitanti. 20 Giovenca bellissima è l’Egitto, ma un tafano viene su di lei dal settentrione. 21 Anche i suoi mercenari nel paese sono come vitelli da ingrasso. Anch’essi infatti han voltate le spalle, fuggono insieme, non resistono, poiché il giorno della sventura è giunto su di loro, il tempo del loro castigo. 22 La sua voce è come di serpente che sibila, poiché essi avanzano con un esercito e armati di scure vengono contro di lei, come tagliaboschi. 23 Abbattono la sua selva – dice il Signore – e non si possono contare, essi sono più delle locuste, sono senza numero. 24 Prova vergogna la figlia d’Egitto, è data in mano a un popolo del settentrione. 25 Il Signore degli eserciti, Dio di Israele, dice: “Ecco, punirò Amòn di Tebe, l’Egitto, i suoi dei e i suoi re, il faraone e coloro che confidano in lui. 26 Li consegnerò in potere di coloro che attentano alla loro vita, in potere di Nabucodònosor re di Babilonia e in potere dei suoi ministri. Ma dopo esso sarà abitato come in passato”. Parola del Signore. 27 “Ma tu non temere, Giacobbe mio servo, non abbatterti, Israele; poiché ecco, io ti libererò da un paese lontano e la tua discendenza dal paese del suo esilio. Giacobbe ritornerà e godrà in pace, tranquillo e nessuno lo molesterà. 28 Tu non temere, Giacobbe mio servo, – dice il Signore – perché io sono con te. Annienterò tutte le nazioni tra le quali ti ho disperso, ma di te non farò sterminio; ti castigherò secondo equità, ma non ti lascerò del tutto impunito”.
Commento
Abbiamo detto che questi ultimi capitoli del profeta Geremia sono delle forme letterarie che dicono il giudizio sui popoli che hanno provocato la guerra e la violenza. In questo testo è il giudizio contro l’Egitto, la grande potenza che si è opposta a Babilonia e che ne è uscita sconfitta. In particolare il giudizio è espresso contro gli idoli egiziani. Essi vengono distrutti come se si volesse affermare che la loro sostanziale impotenza (si dice nel testo “Il tuo toro sacro non resiste?”) è il principio del precipitare della grande potenza egiziana. E poi viene affermato che “il Signore lo ha rovesciato”; è Lui il vero artefice , e non il popolo del nord, della rovina dell’Egitto. Gli idoli non servono, non portano molto lontano, chi salva veramente è il Dio di Israele. I paesi vassalli dell’Egitto vengono dispersi, perché non è la forza dell’impero che riunisce i popoli in unità. Ma alla fine verrà uno che porterà unità e pace. Il testo sembra quasi indicare una figura messianica, che nella profezia di Isreale è il messia salvatore. L’Egitto verrà conquistato e distrutto, ma dopo esso sarà abitato come nel passato Sembra proprio che il nostro testo guardi all’Egitto come Geremia guardava al paese d’Israele, ora abbandonato e desolato, ma in futuro certamente restaurato. E conferma :”Parola del Signore”!
Preghiamo
Preghiamo per tutti i profughi
chi salva veramente è il Dio d’Israele….che restaura di nuovo in futuro….Quanta speranza in questa frase ….Preghiamo per tutti i profughi e per tutte le persone bisognose di speranza ….
Da domani non posso più per un mese circa seguire tutti i giorni la meditazione ,penso ci riuscirò un paio di volte a settimana ….Sarò nel carcere di Bergamo in sostituzione ,ad una sorella in ripresa di salute ,vi chiedo una preghiera perchè vado volentieri ,ma sappia intervenire adattarmi ,e ritirarmi ,in modo opportuno come chiedevano i nostri Fondatori ,il Palazzolo e M.Teresa Gabrieli .
“Tu non temere….perché io sono con te”.
Queste parole rivolte anche a noi sanno ridarci luce e speranza? Unisco la mia preghiera per i profughi che partono con la speranza nel cuore e per te sr Alida, che affronti una nuova realtà e nuove umanità. Non temere, perché il Signore sarà con te sempre e farà per te ciò che è meglio… un abbraccio.
Ho appena scritto il commento e gli sbalzi di internet me l’hanno cancellato. Solo riscrivo l’augurio a Sr Alida per questo tempo che passerà a servizio delle carcerate: il Signore è con te per una presenza serena e discreta, che dica la vicinanza del Signore.