Martedì 13 febbraio ’18 – Ger 6,22-30
22 Così dice il Signore: “Ecco un popolo viene da un paese del settentrione, una grande nazione si muove dall’estremità della terra. 23 Impugnano archi e lance; sono crudeli, senza pietà. Il loro clamore è come quello di un mare agitato; essi montano cavalli: sono pronti come un solo guerriero alla battaglia contro di te, figlia di Sion”. 24 “Abbiamo udito la loro fama, ci sono cadute le braccia; l’angoscia si è impadronita di noi, come spasimo di partoriente”. 25 Non uscite nei campi e non camminate per le strade, perché la spada nemica e il terrore sono tutt’intorno. 26 Figlia del mio popolo, vèstiti di sacco e ròtolati nella polvere. Fa’ lutto come per un figlio unico, lamèntati amaramente, perché piomberà improvviso il distruttore su di noi! 27 Io ti ho posto come saggiatore fra il mio popolo, perché tu conoscessi e saggiassi la loro condotta. 28 Essi sono tutti ribelli, spargono calunnie, tutti sono corrotti. 29 Il mantice soffia con forza, il piombo è consumato dal fuoco; invano si vuol raffinarlo a ogni costo, le scorie non si separano. 30 Scoria di argento si chiamano, perché il Signore li ha rigettati.
Commento
E’ molto forte il contrasto tra il popolo che aggredisce, crudele e senza pietà e Israele personificato nella Figlia di Sion; contro di lei, egli, il nemico, si erge, alla lettera, “come un sol uomo”. E Israele, la figlia di Sion appunto, prova angoscia come di partoriente. Geremia indica come superare questa condizione di paura e di angoscia. “Figlia del mio popolo, vestiti di sacco e rotolati nella polvere”; e qui possiamo fare due osservazioni: alla violenza del nemico, si reagisce con la mitezza della penitenza e della conversione; e, soprattutto, invece di una reazione verso il nemico, la reazione è verso Dio. Una reazione di penitenza dolorosa, culminante con questo “lutto come per un figlio unico”; mi sembra volerci dire che la salvezza consiste nel “convertire” e nel raccogliere ogni dolore e ogni prova nella comunione con Dio. Il compito del profeta è quello di saggiare e provare la via del popolo: l’irriducibile infedeltà del popolo – simboleggiata dal fallimento della più infuocata purificazione – porta Dio a “rigettarli”. Il testo quest’oggi si conclude così. Dio è come tentato di abbandonare il suo popolo al suo destino. Ma sappiamo bene che Dio è lento all’ira e grande nell’amore.
Preghiamo
Preghiamo per Nadia
Le forze del male e del dolore vengono da ogni parte. Sembra che per il popolo non ci sia scampo. Anche oggi, anche qui, anche dentro le nostre case e quartieri. Che il Signore sia proprio indifferente al dolore dell’uomo, del mondo? Quando ci sentiamo nel dubbio e nella paura, Signore, rafforza la nostra fede. Prego per Domenico nel giorno del suo compleanno.
Si preparano i giorni dell’ira e della violenza. In effetti, ne abbiamo abbastanza ogni giorno, in ogni contesto, prevedibile e non. Dacci la forza, Signore, di contrastare questo male profondo che riba la vita, i sogni, le speranze di molti, che uccide dentro e fuori migliaia di persone e contro cui non si vede rimedio se non il ritornare umilmente a Te. Rendici forti nel volere una vita bella, una vita migliore, e non solo per noi stessi e per i nostri cari!
Mi unisco alle comuni e personali intenzioni di preghiera. Affido al Signore mia sorella Silvia, i suoi sogni e il desiderio di una vita più sana.
” Raccogliere ogni dolore ,ogni prova in Dio” .Mentre Dio è grande nell’amore, mi unisco alla vostre profonde intenzioni ,pregando anche per chi è piu prigioniero del male,e anche perchè non cancelliamp la voce del bene in noi .Una preghiera per Nadia Domenica,Silvia..