3 domenica di avvento
Dal Vangelo secondo Giovanni
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
Commento
Siamo alla 3 domenica di avvento. Per la secondo volta compare la figura di Giovanni il Battista. Questa volta visto con lo sguardo di Giovanni l’evangelista. L’autore del quarto vangelo ci introduce alla testimonianza del Precursore. Dopo aver richiamato alcuni versetti del prologo, il testo della liturgia inizia con Gv 1,19: «Questa è la testimonianza di Giovanni…». Tutta l’attenzione dell’evangelista è dunque concentrata sul testimone e sulla qualità della sua testimonianza. Ma sorprendente è il modo con cui viene presentata questa testimonianza. Veramente nel quarto vangelo al Battista si addice il testo di Isaia: essere voce di un annuncio che orienta e attrae verso quella Parola di cui il testimone afferma la presenza in mezzo agli uomini e di cui attesta la verità. La domanda posta a Giovanni riguarda la sua identità: «Tu chi sei?… Sei tu il profeta?… Che cosa dici di te stesso?» . Ma Giovanni non è il testimone di se stesso. E d’altra parte, paradossalmente, il Battista afferma la sua identità attraverso una negazione, quasi scomparendo per lasciare lo spazio a Colui sul quale deve essere concentrata la ricerca dell’uomo. Il Precursore, in qualche modo, ritiene solo curiosità una domanda che riguarda la sua identità. La vera domanda è altrove: chi è Gesù? Solo se si inizia un cammino a partire da questa domanda, che ciascuno deve porsi nella verità, si può giungere alla stessa esperienza del Battista e cioè conoscere Gesù per testimoniarlo. Ed è per questo che il quarto vangelo concentra la nostra attenzione sul verbo testimoniare e attorno a esso fa ruotare tutta la figura di Giovanni.
Preghiamo
Preghiamo per tutti gli amici dell’associazione ibis (malati di sla) che ieri hanno festeggiato il natale.
Chi è Gesù ? Chi sei tu? Giovanni dice ” io sono solo voce ,…in mezzo a voi c’è uno che non conoscete…io non son degno ..”Conoscere Gesù più si stà insieme più ci si conosce …Egli è Essenziale ,ci è necessario ,come dice una preghiera di Papa Paolo 6°(se ricordo bene ) Ritornare al nucleo del mio vivere ,credere alla Sua luce ,che prevale sulla notte del mondo che sembra non finire ,credere che vi una piccola luce in ciascuno e in quello che viviamo ,divenire un ‘umile e vera testimonianza come Giovanni …e portare una briciola di speranza ,di cui ne abbiamo immenso bisogno .Preghiamo per gli amici associazione ibis ,per don Roberto un ricordo particolare .
Giovanni Battista è il testimone. E’ la voce. E’ indicazione di sentieri di vita. La voce dice quello che uno pensa e porta in cuore. Giovanni pensa a Gesù e porta in cuore la sua parola anche se ancora non lo conosce. Una attesa che diventa promessa e testimonianza. Ci sia data la coerenza tra il pensare, il desiderare e l’agire.
Un abbraccio a don Roberto e la preghiera per l’associazione Ibis che sostiene gli ammalati di sla. Una preghiera per Silvana, donna sola e tanto ammalata.