giovedì 5 ottobre

di | 4 Ottobre 2017

chagall giuseppe Gen 41,15-36

15 Il faraone disse a Giuseppe: «Ho fatto un sogno e nessuno lo sa interpretare; ora io ho sentito dire di te che ti basta ascoltare un sogno per interpretarlo subito». 16 Giuseppe rispose al faraone: «Non io, ma Dio darà la risposta per la salute del faraone!». 17 Allora il faraone disse a Giuseppe: «Nel mio sogno io mi trovavo sulla riva del Nilo. 18 Quand’ecco salirono dal Nilo sette vacche grasse e belle di forma e si misero a pascolare tra i giunchi. 19 Ed ecco sette altre vacche salirono dopo quelle, deboli, brutte di forma e magre: non ne vidi mai di così brutte in tutto il paese d’Egitto. 20 Le vacche magre e brutte divorarono le prime sette vacche, quelle grasse. 21 Queste entrarono nel loro corpo, ma non si capiva che vi fossero entrate, perché il loro aspetto era brutto come prima. E mi svegliai. 22 Poi vidi nel sogno che sette spighe spuntavano da un solo stelo, piene e belle. 23 Ma ecco sette spighe secche, vuote e arse dal vento d’oriente, spuntavano dopo quelle. 24 Le spighe vuote inghiottirono le sette spighe belle. Ora io l’ho detto agli indovini, ma nessuno mi dà la spiegazione». 25 Allora Giuseppe disse al faraone: «Il sogno del faraone è uno solo: quello che Dio sta per fare, lo ha indicato al faraone. 26 Le sette vacche belle sono sette anni e le sette spighe belle sono sette anni: è un solo sogno. 27 E le sette vacche magre e brutte, che salgono dopo quelle, sono sette anni e le sette spighe vuote, arse dal vento d’oriente, sono sette anni: vi saranno sette anni di carestia. 28 È appunto ciò che ho detto al faraone: quanto Dio sta per fare, l’ha manifestato al faraone. 29 Ecco stanno per venire sette anni, in cui sarà grande abbondanza in tutto il paese d’Egitto. 30 Poi a questi succederanno sette anni di carestia; si dimenticherà tutta quella abbondanza nel paese d’Egitto e la carestia consumerà il paese. 31 Si dimenticherà che vi era stata l’abbondanza nel paese a causa della carestia venuta in seguito, perché sarà molto dura. 32 Quanto al fatto che il sogno del faraone si è ripetuto due volte, significa che la cosa è decisa da Dio e che Dio si affretta ad eseguirla. 33 Ora il faraone pensi a trovare un uomo intelligente e saggio e lo metta a capo del paese d’Egitto. 34 Il faraone inoltre proceda ad istituire funzionari sul paese, per prelevare un quinto sui prodotti del paese d’Egitto durante i sette anni di abbondanza. 35 Essi raccoglieranno tutti i viveri di queste annate buone che stanno per venire, ammasseranno il grano sotto l’autorità del faraone e lo terranno in deposito nelle città. 36 Questi viveri serviranno al paese di riserva per i sette anni di carestia che verranno nel paese d’Egitto; così il paese non sarà distrutto dalla carestia».

Commento

La scena è un dramma teatrale perfetto. Giuseppe il sognatore, che spiega i sogni e intanto si prepara la strada per diventare il saggio consigliere del faraone con quella sua capacità di preparare un autentico programma per resistere alla carestia. Una mossa intelligente e grandiosa. Il problema è che il faraone deve credere a questa parola! Ogni  interpretazione dei sogni, della vita, va in qualche modo creduta oppure ignorata. Il problema è che le carestie di sette anni di vacche magre prima o poi passano lasciando una serie di danni sociali che nemmeno riusciamo ad immaginare. Lo abbiamo visto tutti con ‘ultima grande crisi economica e del lavoro. Credo che si può superare la crisi se qualcuno tiene vivo un sogno e sa dar forma ad un sogno, come Giuseppe che partendo dai sogni del faraone fa una proposta bene dettagliata. In queste parole di Giuseppe io intravedo un vero e proprio programma economico per un stato. E non è poi così difficile tenere vivo un sogno. Lo abbiamo fatto dopo la guerra con la ricostruzione, lo abbiamo fatto dopo il terrorismo. Oggi mi sembra che ci siamo impantanati, che tutta la confusione e la complessità del mondo ci impediscano di tenere vivo un sogno. allora come al tempo di Giuseppe ci viene chiesto di ascoltare il sognatore, il santo, il profeta. Ci viene chiesto di ascoltare e dire preghiere che raccontino di sogni e speranze. Ci viene chiesto di osare un interpretazione dei sogni che possano cambiare il mondo.

Preghiamo

Preghiamo per Chiara

3 pensieri su “giovedì 5 ottobre

  1. sr Alida

    Sogni e speranze ,non manchino mai al nostro vivere ….mi unisco alla reghiera per Chiara e per l’umanità sofferente…

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  2. Elena

    Credo che nonostante il tempo di confusione e oscurità che stiamo vivendo, ci siano sempre figure luminose, sapienti, intelligenti e delicate che sappiano guidare i nostri passi. Ci sono giovani impegnati nella costruzione di un mondo che sì, forse è ancora un sogno, un desiderio, un progetto, ma ci si lavora sopra. Ci sia ancora la capacità di guardare oltre e di alzare gli occhi al cielo con speranza. Tenere vivo il fuoco bello di ciò che ci rende vivi, impegnati in cose buone e belle, resistere alla tentazione di mollare tutto e di lasciarsi sopraffare dal tempo di carestia e di esperienze dolorose, è anche insegnare ai giovani la speranza, la tenuta tenace nelle avversità. E’ riempire i granai per i tempi più cupi. A volte basta il sorriso di chi crede ancora sia possibile risollevarsi, a rendere meno dura una giornata. Un piccolo sogno che aiuta a vivere…
    Mi unisco alla preghiera per Chiara e per tutti coloro che ancora credono in mondi possibili!

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  3. sr Rita

    Credo ai sogni e alla loro realizzazione perché dietro un sogno c’è un po’ di Dio. Prego perché anche in questa giornata ci sia qualcuno che crede che Dio può aiutarci a tirarci fuori dalle nostre situazioni dolorose.

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