Matteo 8,23-27
23 Essendo poi salito su una barca, i suoi discepoli lo seguirono. 24 Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva. 25 Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». 26 Ed egli disse loro: «Perché avete paura, uomini di poca fede?» Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia. 27 I presenti furono presi da stupore e dicevano: «Chi è mai costui al quale i venti e il mare obbediscono?».
Commento
Quante volte abbiamo sentito questo brano di vangelo. E quante volte anche noi rimaniamo presi da stupore perchè uno riesce a farsi obbedire dal mare e dai venti. Eppure se ci pensiamo è solo questione di fiducia o di paura. Paura e fiducia sono due sentimenti presenti nel nostro cuore. La paura blocca, la fiducia fa camminare. Se cresce l’una, cala l’altra e viceversa. La prima viene dalla coscienza del limite e conta su ciò che noi possiamo, la seconda viene dalla conoscenza che Dio ci è Padre e conta su ciò che Lui può. Il nostro limite appoggiato sulla fiducia è il luogo della fede, il luogo dell’abbandono. Noi gridiamo: “salvaci”; tocchiamo il fondo del nostro essere creatura e veniamo liberati dal nostro volerci salvare da soli. Gesù ha dormito per noi e si è risvegliato per noi, per rimetterci al nostro posto! In Gesù Risorto, in Lui che si risveglia, è vinta la nostra paura e ci è riconsegnata la nostra vera identità.
Preghiamo
Preghiamo per Daniel
Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono. Mi chiedo cosa significa “svegliare Gesù”. Certo ci sono i sentimenti di paura….ma soprattutto la fiducia in Gesù: i discepoli sanno che il maestro può far quello che loro non riescono a fare quindi lo svegliano, gli ricordano che lui può…che lui è il Signore. E’ cosa buona “svegliare” anche le persone con cui viviamo, cioè ricordare loro che sono importanti, che possono fare cose buone. Ed anche lasciare che altri svegli noi con le stesse motivazioni. Preghiamo per Daniel e per chi vive di paure.
Immagino la paura, il panico, l’agitazione degli apostoli sulla barca. Immagino, contrapposta, la calma di Gesù che dorme. Immagino lo sdegno tutto umano, davanti al Signore che non si scompone, non si accorge nemmeno della tempesta. Immagino e conosco quanto poco grandi siano la fiducia e l’abbandono nel Signore nei momenti di disperazione. Ma alla fine abbiamo solo Lui, ci resta solo Lui e forse, molte volte ci rivolgiamo proprio a Lui per disperazione, o perché non abbiamo più niente altro. Allora penso che anche la fede coltivata per lenire la nostra paura non sia una vera fede. Uomini di poca fede…. Anche questo passo della Parola ci pone di fronte alla relazione più o meno profonda ed autentica con il Signore, nell’intimo del nostro cuore. Quanto io mi fido e mi affido a Dio, riconoscendogli l’inizio e la fine di tutto?
Una preghiera per Daniel e per chi fatica nell’avere fiducia.
Grazie per i vostri commenti, molto veri e profondi…mi ci ritrovo. É vero, i discepoli sono nel momento della paura e disperazione e svegliano e invocano l’intervento di Gesù! Ma penso che la fiducia/fede sia da coltivare (anche) nei momenti buoni perché sia forte e vera anche nei momenti bui. Mi unisco alle intenzioni
Buona giornata!
Finalmente internet è tornato e vi ritrovo… Fiducia e paura.Paura ,coscienza del nostro limite ,a volte ci blocca in tanti modi ….Anche se talvolta un pochino ci vuole per non avventurarci in cose strane Fiducia :cono scenza di Dio come Padre e si conta su ciò che Lui può fare ..Il nostro limite appoggiato alla fiducia è luogo della fede e dell’abbandono ..Grazie don andro per questo pensiero ..Prego per Daniel e mi unisco alle intenzioni di oggi .