1 Giovanni 2,12-17
12 Scrivo a voi, figlioli, perché vi sono stati perdonati i peccati in virtù del suo nome. 13 Scrivo a voi, padri, perché avete conosciuto colui che è da principio. Scrivo a voi, giovani, perché avete vinto il Maligno. 14 Ho scritto a voi, figlioli, perché avete conosciuto il Padre. Ho scritto a voi, padri, perché avete conosciuto colui che è da principio. Ho scritto a voi, giovani, perché siete forti e la parola di Dio rimane in voi e avete vinto il Maligno. 15 Non amate il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; 16 perché tutto quello che è nel mondo – la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita – non viene dal Padre, ma viene dal mondo. 17 E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!
Commento
Scrivo a voi. Giovanni scrive ai padri e ai giovani, con motivazioni diverse, ma scrive. Interessante come questo scritto è lettera, non è messaggio, non è sms. Non sto facendo l’elogio della vecchia lettera inviata con il francobollo, non è più il tempo. Sto facendo invece l’elogio dello scrivere come la capacità di raccontare cose profonde, anche elaborate e non striminzite nei pensieri. Parole che nascono dal cuore, parole che narrano la vita e non messaggi. Posso scrivere con una lettera o con un computer, basta che il mio scrivere sai il più possibile sapienziale. Come ha fatto per esempio Giovanni. La sua lettera non è molto lunga, pochi capitoli, ma che profondità di scrittura! Scrive del mondo, un mondo che Gesù ha amato fino a dare la vita per esso. Ma scrive anche di un mondo che non è da amare, perché genera odio e violenza. È un intreccio misterioso: amare il mondo nella sua parte bella odiare il mondo nella sua parte oscura. E’ quello che la tradizione cristiana ha colto con la famosa distinzione – non sempre osservata anche tra noi! – tra amore per il peccatore e odio per il peccato. Il potere seduttivo del mondo prigioniero è negativo e per fortuna non definitivo: ” il mondo passa con la sua concupiscenza”. Liberato da questa prigionia mortale, “chi fa la volontà di Dio rimane in eterno”. Pensate ad un malato grave che viene guarito e ad un prigioniero che viene liberato.
Preghiamo
Preghiamo perché nel mondo si possa in qualche modo vincere la piaga della corruzione.
Dal Vangelo secondo Marco
[Dopo essere stato acclamato dalla folla, Gesù] entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.
La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono.
Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni”? Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città. La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».
Qui da noi è ancora il 28 Maggio. Ho appena salutato amici e volontari che sono venuti di sorpresa a farmi gli auguri per il compleanno. Le nostre bambine hanno fatto alcune danze. Si sono impegnate a fare prove da sole per farmi una sorpresa. Sono coperta di amicizia, di bene, di calore umano. E sono grata, molto grata a Dio che mi rivela anche così la sua presenza. Pensando alla lettera di Giovanni, quel suo indirizzarsi a tutti, mi vien da intensificare la relazione con tutte le persone che incontro, in questo mondo che è fatto di bene e di fatica, di letizia e di soffrimento. Amo questo mondo; prima e più di me lo ha amato Gesù. Giovanni dice anche che il mondo passa con la sua concupiscenza, ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno. Pensando ai molti anni che Dio mi ha già regalato, mi pare di poter dar ragione a S. Giovanni. Come cambiano le cose col passare degli anni…Ma come è bello vedere che eternamente, già da adesso, l’amore ricevuto e donato rimane. Prego per chi non riesce a sperimentare e la bellezza del vivere e dell’amicizia.
Penso che con queste parole Gesù , non smetta di dirci che questa vita e questo mondo che ci ha donato sono bellissimi ! Solo che noi ci attacchiamo troppo alle cose materiali , che sembrano darci sicurezza , ma che diversamente dagli affetti , dovremo inevitabilmente lasciare ! prego il Signore affinché mi dia la capacità di essere grata di ciò che mi è donato, ma anche quella di saper condividere. una preghiera particolare per Suor Rita, affinché il Signore li doni serenità gioia ed amore. Nell’attesa di incontrarla per ringraziarla per le sue profonde riflessioni, La abbraccio forte !
Quanti spunti di riflessione, questa mattina!
Cose del mondo e cose di Dio, La parola di Gesù, la sua fame tanto umana e la sua rabbia nel tempio. Il compleanno di Sr Rita, cui faccio gli auguri per una vita di amore e ricca di bellezza nonostante l’impegno e la fatica, auguri per una pienezza che già ha il sapore dell’eterno, quanto più si diventa grandi!
E poi, l’invito ad amare, ad avere fede e a perdonare…E la lettera, lo scrivere…
Credo che chi sperimenta l’incontro con la morte e con la fede comprenda che all’uomo basta poco. Mia madre è solita ripetere: quanta terra basta ad un uomo? E di fronte ad ogni persona che torna al Padre mi vien da pensare: poca, molto poca. Lasciamo tutto qui, quello che portiamo di là è l’amore per chi ci è stato affidato. Sono gli amori dati e ricevuti. Non ci basta altro. Eppure ci danniamo l’esistenza dietro alle cose del mondo. Penso che ci siano state donate anche queste, ma più che altro, date in prestito, poi le lasciamo agli altri, le lasciamo qui.. Invece, è degli affetti che ci riempiamo la vita! E’ degli affetti che abbiamo a volte salvato col perdono, è della tenerezza che necessitiamo.
Il brano di Vangelo, invece racconta di un Gesù molto umano, ha fame e maledice il fico sterile. Mi fa pensare ad un Gesù tanto nervoso per la fame come lo era il mio papà, quando si alzava la sera e doveva cenare prima del turno di notte.
Poi però Gesù riporta al suo posto l’umano e il divino, con la sua furia nel Tempio. Luogo sacro, non concepito per i mercati degli uomini. E la sua fame? Diventa fame di spiritualità violata!
Ecco, scrivo una lunga meditazione e ricordo anni di lettere scambiate con amici storici e quello che poi sarebbe stato il mio sposo. La lettera è uno strumento prezioso e complesso, pericoloso e toccante. Resta nel tempo come custode di amori e dolori, di racconti e di storia, testimone di ciò che siamo e di ciò che diventiamo, strumento di relazione del cuore e dell’anima.
In un mondo sempre più “mordi e fuggi” la lettera o il testo della mail porta a fermarsi….
Ed è bello fermarsi e dedicarsi reciprocamente del tempo. Meglio di persona, ma anche così, per lettera.
Ringrazio Dio per tutto il bello di cui di oggi abbiamo bisogno.
Auguri Sr Rita! Spero di incontrarti presto..Prego per un mondo più giusto e meno “sporco”, più luminoso di cose essenziali e non visibili a volte….
Una buona e bella giornata a tutti, Elena
il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!
La vita eterna, questa grande sconosciuta. Spesso citata nelle prediche della domenica, o quando diamo l’ultimo saluto ai nostri cari, ma sostanzialmente un grosso punto di domanda di cui, posto di crederci davvero (il che sarebbe già un bel punto di partenza), sappiamo poco o niente.
Mi son ritrovato a volte a ricercare una possibile risposta, che non rendesse la nostra fede un (peraltro lodevole) tentativo di filantropia che muore con noi.
Mi piace allora l’ultimo versetto di oggi, che senza troppi fronzoli e trattazioni teologiche apre uno spiraglio su questa eternità.
Buona giornata a tutti!