Esaltazione della santa croce – Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
Commento
Si può esaltare la croce? La liturgia oggi si concede il lusso di celebrare la croce, di esaltarla. Storicamente, questa festa è nata con il ritrovamento della Croce di Gesù a Gerusalemme e la costruzione, sul luogo della Passione, della Basilica, fatta da Costantino. Essa è strumento di passione, di supplizio e di morte riservato agli schiavi e ai delinquenti: essere condannati alla morte di croce era la più grande vergogna che non veniva inflitta neppure ai cittadini romani: era una vera e propria maledizione (“Maledetto chi pende dalla croce” dice l’ Antico Testamento). Noi diciamo che la croce è lo strumento della nostra salvezza, provo a spiegare così. La salvezza è che Lui mi ama, non che io amo Lui. «Amare tanto» è cosa da Dio, e da veri figli di Dio è riconoscere questo amore divino. E penso che ogni volta che una creatura ama tanto, in quel momento sta facendo una cosa divina. Ha tanto amato il mondo: ecco il cuore della croce e della nostra salvezza! Ha tanto amato il mondo da dare: amare non è una emozione, comporta un dare con generosità fino alla fine, fino al dono di sé. Ecco perché la croce non è solo scandalo, ma salvezza, perché Dio ha usato uno strumento scandaloso per dare tutto se stesso e salvare l’uomo.
Preghiamo
Preghiamo per ester
Sale al cielo chi è disceso dal cielo. Salva chi è sollevato da terra.
Questi movimenti di scendere e salire sono il racconto dell’incarnazione del Figlio di Dio e della sua passione e morte. Dio che si fa uomo può rendere divino l’uomo che guarda al Crocifisso come alla concretizzazione dell’amore.
Preghiamo perché nel Crocifisso siano riconosciuti tutti i crocifissi di oggi. E L’uomo, guardando a loro ritrovi salvezza.
Ho pensato per anni che la nostra fosse una religione triste. A volte lo penso ancora, non tanto della religione, quanto del culto. La passione e la morte di Gesù sono eventi dolorosissimi e tristi. Ma se considero tutto il Vangelo, vi leggo tutta la pienezza dell’amore di Dio, che contempla il sacrificio. E del resto, quale amore non lo contempla? Vi è però un fine, che è quello della gioia più grande…. Quale amore non lo contempla?
Pregando per amore, ai piedi di una croce, ne ho colto tutto il senso….
Prego per le croci di ciascuno e perché il Padre ci dia la forza ed il coraggio di portarne il peso. Fino alla fine…
Quando sarò innalzato da terra ,attirerò tutti a me..Dio ha tanto amato il mondo da mandare Suo Figlio,in Lui solo c’è salvezza..Forse mi ripeto ma mi fà bene pensare ,che Gesu’sulla croce, nel massimo della Sua debolezza ha fatto la cosa piu’ grande ci ha salvato tutti…..E quando mi sembra che il mio cercar d’ amare non abbia vigore…è consolante pensare a questo …prego per Ester e per tutti i crocifissi di oggi.