venerdì 10 gennaio

di | 9 Gennaio 2025

Ger. 3,14-25

14 «Tornate, o figli traviati», dice il SIGNORE,
«poiché io sono il vostro Signore;
vi prenderò, uno da una città, due da una famiglia,
e vi ricondurrò a Sion;
15 vi darò dei pastori secondo il mio cuore,
che vi pasceranno con conoscenza e intelligenza.
16 Quando sarete moltiplicati e avrete fruttato nel paese,
allora», dice il SIGNORE,
«non si dirà più: “L’arca del patto del SIGNORE!”
Non vi si penserà più,
non la si menzionerà più, non la si rimpiangerà più,
non se ne farà un’altra.
17 Allora Gerusalemme sarà chiamata il trono del SIGNORE;
tutte le nazioni si raduneranno a Gerusalemme nel nome del SIGNORE,
e non cammineranno più secondo la caparbietà del loro cuore malvagio.
18 In quei giorni,
la casa di Giuda camminerà con la casa d’Israele;
verranno assieme dal paese del settentrione
al paese che io diedi in eredità ai vostri padri.
19 Io avevo detto: “Quale posto ti darò tra i miei figli?
Che paese delizioso ti darò?
La più bella eredità delle nazioni!”
Avevo detto: “Tu mi chiamerai: ‘Padre mio!’
E non smetterai di seguirmi”.
20 Ma proprio come una donna è infedele al suo amante,
così voi mi siete stati infedeli, o casa d’Israele!»,
dice il SIGNORE.
21 Una voce si è fatta udire sulle alture;
sono i pianti, le suppliche dei figli d’Israele,
perché hanno pervertito la loro via,
hanno dimenticato il SIGNORE, il loro Dio.
22 «Tornate, figli traviati,
io vi guarirò dei vostri traviamenti!»
«Eccoci, noi veniamo da te,
perché tu sei il SIGNORE, il nostro Dio.
23 Certo, è vano il soccorso che si aspetta dalle alture,
dalle feste strepitose sui monti;
certo, nel SIGNORE, nel nostro Dio, sta la salvezza d’Israele.
24 La vergogna ha divorato il prodotto della fatica dei nostri padri,
sin dalla nostra giovinezza:
le loro pecore e i loro buoi, i loro figli e le loro figlie.
25 Noi abbiamo la nostra vergogna come giaciglio
e la nostra infamia come coperta,
poiché abbiamo peccato contro il SIGNORE, il nostro Dio:
noi e i nostri padri, dalla nostra infanzia sino a questo giorno;
non abbiamo dato ascolto alla voce del SIGNORE, il nostro Dio».

Commento

Faccio una piccola divagazione. È chiaro che questa riflessione vuole essere attenta e rispettosa verso  tutti coloro che in questa faccenda non ce l’hanno fatta, un po’ meno forse verso tutti coloro che, come il popolo di Israele, decidono che non vale la pena coltivare l’arte della fedeltà. La fedeltà di quel popolo è legata all’alleanza stabilita con Dio. Un’alleanza durevole, eterna, ma è facile per il popolo cercare altro che non è Dio e la sua alleanza. Penso che questa parola è una di quelle che segnano la vita: fedeltà. Dice molto di una vita questa parola. La fedeltà ad un patto. un’esistenza è fatta di tante parole, ma fedeltà insieme a poche altre narrano della vita di una persona e di un popolo. Questa parola è la parola che Geremia sollecita per il suo popolo. Tornare a Dio vuol dire tornare a quell’atto fondativo, vuol dire tornare a credere che si può ricostruire un’alleanza nuova tra Dio e il suo popolo. Un’alleanza nuova vuol dire che forse, riprendendo i cardini della vecchia alleanza, oggi dopo un tempo di infedeltà e di fatica è giunto il momento di riscostruire qualcosa di nuovo. Forse è questo che spera e sogna  Geremia per il suo popolo.

Preghiamo

Preghiamo per la pace

2 pensieri su “venerdì 10 gennaio

  1. sr Alida

    Fedeltà, alleanza, quanto racchiude di una vita, come è facile perdersi, se non si mantiene o non si ritorna al primo inizio…. Soprattutto nel sapersi amati da un Padre, da un Signore, che conosce il nostro cuore, le nostre cadute, e il nostro rialzarsi nel cammino, e una speranza che accompagna sempre credendo alle mediazioni della Sua presenza nelle persone, nel quotidiano… In questa continua ricerca di pace per tutti Signore ti preghiamo.

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  2. Elena

    Quanto amore, nelle parole di Geremia. L’amore di una madre e di un padre per i propri figli, il perdonare le mancanze, il desiderio di ripartire e di dare un’opportunità di redenzione. L’amore fedele e compassionevole che troppo spesso dimentichiamo aver ricevuto e di ricevere…
    Prego con voi per la pace.

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