Ger. 2,13-28
Due sono le colpe che ha commesso il mio popolo:
ha abbandonato me,
sorgente di acqua viva,
e si è scavato cisterne,
cisterne piene di crepe,
che non trattengono l’acqua.
14Israele è forse uno schiavo,
o è nato servo in casa?
Perché è diventato una preda?
15Contro di lui ruggiscono leoni
con ruggiti minacciosi.
Hanno ridotto la sua terra a deserto,
le sue città sono state bruciate e nessuno vi abita.
Persino le genti di Menfi e di Tafni
ti hanno umiliata radendoti il capo.
17Non ti accade forse tutto questo
perché hai abbandonato il Signore, tuo Dio,
al tempo in cui era tua guida nel cammino?
18E ora, perché corri verso l’Egitto
a bere l’acqua del Nilo?
Perché corri verso l’Assiria
a bere l’acqua dell’Eufrate?
19La tua stessa malvagità ti castiga
e le tue ribellioni ti puniscono.
Renditi conto e prova quanto è triste e amaro
abbandonare il Signore, tuo Dio,
e non avere più timore di me.
Oracolo del Signore degli eserciti.
20Già da tempo hai infranto il giogo,
hai spezzato i legami
e hai detto: “Non voglio essere serva!”.
Su ogni colle elevato
e sotto ogni albero verde ti sei prostituita.
21Io ti avevo piantato come vigna pregiata,
tutta di vitigni genuini;
come mai ti sei mutata
in tralci degeneri di vigna bastarda?
22Anche se tu ti lavassi con soda e molta potassa,
resterebbe davanti a me la macchia della tua iniquità.
Oracolo del Signore.
23Come osi dire: “Non mi sono contaminata,
non ho seguito i Baal”?
Guarda nella valle le tracce dei tuoi passi,
riconosci quello che hai fatto,
giovane cammella leggera e vagabonda!
24Asina selvatica, abituata al deserto:
quando ansima nell’ardore del suo desiderio,
chi può frenare la sua brama?
Quanti la cercano non fanno fatica:
la troveranno sempre disponibile.
25Férmati prima che il tuo piede resti scalzo
e la tua gola inaridisca!
Ma tu rispondi: “No, è inutile,
perché io amo gli stranieri,
voglio andare con loro”.
26Come viene svergognato un ladro sorpreso in flagrante,
così restano svergognati quelli della casa d’Israele,
con i loro re, i loro capi,
i loro sacerdoti e i loro profeti.
27Dicono a un pezzo di legno: “Sei tu mio padre”,
e a una pietra: “Tu mi hai generato”.
A me rivolgono le spalle, non la faccia;
ma al tempo della sventura invocano:
“Àlzati, salvaci!”.
28Dove sono gli dèi che ti sei costruito?
Si alzino, se sono capaci di salvarti
nel tempo della sventura;
poiché numerosi come le tue città
sono i tuoi dèi, o Giuda!
Commento
Continua questa disputa tra Il Signore e il popolo con Geremia che fa da mediatore. Uno degli scopi di questa disputa è quella di far emergere la mancanza di responsabilità del Signore rispetto a tutto quello che sta succedendo al popolo il quale dava la colpa a Dio per tutto il male che regnava. La colpa che il popolo attribuisce a Dio la si può riassumere così: nel momento della fatica dove eri Dio? Ci avevi promesso che non ci abbandonavi ed invece qui tutto va in rovina. Questa non è un invocazione: dove sei Dio, ma una vera e propria accusa. In realtà Geremia si fa voce di Dio che dichiara: io non sono venuto meno all’alleanza che ho stabilito con voi, siete voi popolo che avete preferito altro. Avete preferito degli idoli. Vi siete voltati non ad un Dio di carne, ma a un pezzo di legno di legno a cui dite: è mio padre. Torneremo sulla questione degli idoli, perché per Geremia tutto nasce da qui. Geremia non è il difensore di Dio contro il popolo egli è solo la voce di Dio che racconta il vero dramma del popolo: aver scelto degli idoli e non il rimanere saldo nel patto di alleanza stabilito tra di Dio e il suo popolo.
Preghiamo
Preghiamo per don Bracchi
Nel mio piccolo essere attenta a cosa scelgo, fare memoria dell’amore del Signore, poiché anch’io posso scegliere altro, che non sia Lui…. E i fratelli e le sorelle, capisco che la mia fede deve crescere nella sua fedeltà che non mi lascia mai. Anche oggi sentiamo dire dove è Dio in quella situazione, molte cose dipendono dal dono della libertà che ci ha donato, dimenticando. Perché facciamo memoria del Suo amore e per don Bracchi preghiamo.
Paghiamo sempre il prezzo, a volte altissimo, delle nostre scelte sbagliate, dei nostri errori. Perché ne facciamo colpe agli altri o a Dio? Geremia usa parole durissime, ma quale profeta è stato mai ascoltato davvero? Se leggo gli eventi storici del popolo di Israele e dei popoli del mondo, alla luce di quanto accade nelle realtà odierne , davvero penso che nessun profeta sia mai stato ascoltato, né allora, né oggi. Perché prendersela con Dio e non fare i conti con noi stessi e le nostre scelte, le nostre azioni , le nostre responsabilità? La via è stata mostrata, ma non è stata intrapresa…
Una preghiera per Don Bracchi.