Rom. 11,25-27
25 Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo mistero, perché non siate presuntuosi: l’indurimento di una parte di Israele è in atto fino a che saranno entrate tutte le genti. 26 Allora tutto Israele sarà salvato come sta scritto:
Da Sion uscirà il liberatore,
egli toglierà le empietà da Giacobbe.
27 Sarà questa la mia alleanza con loro
quando distruggerò i loro peccati.
Commento
Continua questa lunga trattazione del rapporto tra alleanza, grazia, pagani e ebrei. Ci porterà fino alla fine del capitolo 11 della lettera ai romani. Per uscire dalla contraddizione di un si o di un no circa l’appartenenza del popolo ebraico e dei pagani al mistero di grazia, Paolo fa uso di una categoria particolare, quella di mistero. Per mistero qui intendiamo il fatto che la ragione umana si può solo inchinare di fronte al mistero della salvezza. La ragione non sa dare una sua spiegazione logica al tutto, ma può solo appoggiarsi alla fede nel vangelo. A Paolo basta credere sia all’elezione di Israele, sia al Vangelo, per credere anche alla conversione ed alla salvezza finale del popolo eletto. La rivelazione di Gesù Cristo compie la promessa fatta ad Abramo e non può essere intesa senza di essa. Questa fede diventa poi anche un appello ai pagano-cristiani a rifuggire dalla tentazione di ergersi a sostituti di Israele nel progetto divino. In sostanza questi versetti riflettono (come tutta la sezione 9 – 11) il travaglio interiore di Paolo nella sua condizione di fariseo zelante divenuto apostolo dei gentili ma libera un forte messaggio di fiducia per il presente e di speranza per l’avvenire.
Preghiamo
Preghiamo per tutti i nostri figli
Dare fiducia e speranza al presente…. Al di là di ogni apparenza, le nuove generazioni han bisogno di questo… Ai nostri giorni che esigono pace,serve la nostra sollecitune, è essenziale che mi impegno, che ci impegniamo in un cammino che dica fiducia e speranza. Prego con voi per tutti i nostri figli.