martedì 27 agosto

di | 26 Agosto 2024

Rom. 5,15-21

15 Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo morirono tutti, molto di più la grazia di Dio e il dono concesso in grazia di un solo uomo, Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti gli uomini. 16 E non è accaduto per il dono di grazia come per il peccato di uno solo: il giudizio partì da un solo atto per la condanna, il dono di grazia invece da molte cadute per la giustificazione. 17 Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo.
18 Come dunque per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dà vita. 19 Similmente, come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti. 20 La legge poi sopraggiunse a dare piena coscienza della caduta, ma laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia, 21 perché come il peccato aveva regnato con la morte, così regni anche la grazia con la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.

Commento

Il tema sembra essere sempre più complesso e quindi cerco di semplificare senza rendere tutto banale. Che cosa riesco ad ottenere grazie alla giustificazione, alla grazia e al perdono? Ottengo la vita. questo mi sembra il senso di tutto il discorso di oggi. Certo, questa vita deve essere secondo Paolo una vita conforme al Vangelo, coerente il più possibile ad esso. Il dono che Gesù ci offre del suo perdono ci rende giusti davanti al mondo, ma non possiamo buttare via questo dono. Se la disobbedienza di Adamo ha messo tutti gli uomini nella condizione di peccatore, la vita nuova di Gesù  mette tutti noi nella condizione di persone che possono vivere di una vita nuova. Queste parole che seguono non sono un commento diretto alla parola di oggi, ma una mia riflessione su quanto Gesù ha fatto per noi. Mi sembra infatti che noi credenti dobbiamo in qualche modo assumerci la responsabilità di questa vita nuova in Cristo. Non la possiamo soltanto gustare, non possiamo soltanto dichiarare che questo è il mondo di Dio, ma dobbiamo avere la responsabilità di vivere in pienezza e con maggior coerenza possibile la vita di grazia che ci è donata.

Preghiamo

Preghiamo per tutti gli ammalati

2 pensieri su “martedì 27 agosto

  1. sr Alida Pirola

    Si vivere con coerenza quanto crediamo e gustiamo nell’amore di Dio questo testimonia, certo che un momento richiede parola un momento richiede silenzio, un altro ci chiede gesti di benevolenza, partendo da ciò che il Signore ci ha donato. Per tutti i malati preghiamo.

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  2. Elena

    Difficile esprimere pensieri sulle parole di Paolo, solo mi sento grata di essere amata da Dio nonostante tutte le mie magagne e imperfezioni. Grazia? Sicuramente un amore sproporzionato e ineguagliabile! Prego con voi per tutti gli ammalati.

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