lunedì 27 maggio

di | 26 Maggio 2024

Mc. 8,27-33

27 Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicendo: «Chi dice la gente che io sia?». 28 Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti». 29 Ma egli replicò: «E voi chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». 30 E impose loro severamente di non parlare di lui a nessuno. 31 E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell’uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare. 32 Gesù faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo. 33 Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: «Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».

Commento

Questo è un racconto che da una svolta al vangelo di Marco. Siamo circa a metà racconto e se ci ricordiamo era partito così all’inizio: inizio del vangelo di Gesù Cristo il figlio di Dio. Finora abbiamo visto il Gesù, quello che guarisce, quello che annuncia, quello che perdona. Ora vediamo un altro aspetto del figura di Gesù: quello che Pietro definisce il Cristo. Anche fisicamente Gesù si sposta. Infatti Cesarea di Filippo è la strada che conduce a Gerusalemme, alla croce. La gente vede in lui un antico profeta, ma Gesù ha coscienza che può essere tutto questo ma sa anche che va oltre tutto questo. Cristo significa messia, quindi Pietro riconosce che Gesù è il messia atteso, quel messia che è venuto per liberare il popolo dalla schiavitù. Gesù accetta questa definizione, ma si pone su altro livello. Non è messia liberatore politico, ma liberatore perché libera il cuore dell’uomo e nel liberare il cuore dell’uomo chiede all’uomo di liberare questo mondo dal male. Gesù è messia, ma in una maniera diversa da come tante volte lo pensiamo noi. E qui rimane come aperta una questione: che non esiste la certezza di aver conosciuto in modo definitivo questo Gesù messia e salvatore.  A noi credenti è dato come il compito ogni giorno di conoscere questo uomo Gesù e che cosa vuol dire che lui è salvatore della mia vita.

Preghiamo

Preghiamo per i tre giovani ordinati sacerdoti ieri a Bergamo  

Un pensiero su “lunedì 27 maggio

  1. Elena

    Gesù, Figlio di Dio. Un movimento verso l’alto, verso la croce. Verso quel Dio che lo ha voluto fra gli uomini, per tutti gli uomini. Interessante è quel rimprovero di Pietro, forse aveva proprio paura della morte di quel Gesù che gli è stato compagno e maestro, forse ha temuto di essere abbandonato. Forse non gli ha creduto.. Forse ha avuto paura della sorte che Gesù ha predetto e avrebbe affrontato. Forse gli è sfuggita, come a tutti noi, la parola “resurrezione”.
    Chissà…anche noi, come Pietro, facciamo fatica a credere, o a voler lasciar andare un amico per la sua strada, o forse temiamo per le parole profetiche che irritano i potenti. Non so, siamo tutti un po’ Pietro… Di queste nostre umane debolezze, Signore, Tu fatti carico e sii misericordioso. Una preghiera per il cammino dei nuovi sacerdoti!

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.