Marco 16,9-13
9 Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. 10 Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. 11 Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.12 Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. 13 Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Commento
Continuo a seguire la “delusione” e della fatica di credere alla resurrezione narrate in queste parole del Vangelo. Oggi dobbiamo confrontarci con il realismo quasi imbarazzante di queste apparizioni del Signore, non accolte dai suoi discepoli, cioè da quelli che “erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto”. È vero che il capitolo 16 di Marco sembra essere stato aggiunto in seguito, ma, fino alle ultime righe, l’idea di fondo non cambia: paura e fatica a credere alla resurrezione. Interessante è il contrasto tra l’apparizione a Maria di Magdala e l’annuncio che fa ai discepoli che sono nel pianto. Ma allora il signore è perso o ritrovato? Penso tutte e due le esperienze: perso perché Gesù dopo la sua morte e resurrezione è oltre ogni semplice apparenza umana. Ritrovato perché Le donne e i discepoli lo ritrovano in altro modo, lo sentono presente in una maniera del tutto nuova. Ringrazio queste parole del vangelo di Marco perché rendono umana la fatica e il cammino di arrivare a credere alla resurrezione, il travaglio di accogliere la vita oltre la morte, il travaglio dell’uomo del pensare all’oltre la vita stessa. Tale è il travaglio di tutti i tempi. Tale è il travaglio del nostro tempo.
Preghiamo
Preghiamo per Valentina e la sua famiglia
C’è quasi una ostinazione reciproca tra Gesù e i discepoli. Gesù continua ad apparire e i discepoli continuano a non credere. Sembra un gioco di forza….Invece si incontra tutta la fatica e la fragilità del discepolo e la tenacia fiduciosa del Risorto nel voler incontrare i suoi amici. E’ quanto succede a tutti noi, oggi: Gesù ci viene incontro, si rivela come il vivente…e noi non ce la facciamo a credere al suo primato nella nostra vita. C’è sempre un motivo per non arrenderci, per non dar credito incondizionatamente al Signore della nostra vita. Preghiamo affinché dove non arriva la nostra volontà, arrivi la tenerezza tenace di Gesù. Continuiamo a pregare per Pe.Padrinho che si aggrava ulteriormente, oltre ogni speranza.
E’ proprio un travaglio credere alla vita oltre la morte..un pò tutti vorremmo al loro posto essere come Maria e i due discepoli che lo hanno incontrato ..A loro la tenacia dell’annuncio e la fatica di far accogliere il messaggio….Grazie ,Signore perchè nonostante la nostra incredulità Tu Sei presente e vivo in mezzo a noi ,rinfranca il nostro cuore in questa certezza…..Mi unisco alla preghiera per Valentina e famiglia per P.Pedrinho …