A volte ci sono dei percorsi nella mente umana che noi facciamo viaggiare quasi per automatismi. Per esempio Da una questione si tira fuori un argomento per spiegare la problematica e poi, sempre come per un automatismo salta fuori la conclusione che è la soluzione del problema. Cerco di farmi capire parlando ancora delle mie piante da frutto, che in questi giorni di fioritura mi stanno affascinando. La questione è semplice: a primavera rifioriscono le piante, si allungano le giornate e viene un po’ più di caldo. La spiegazione della questione può essere di tipo scientifica per cui si spiega l’allungarsi delle giornate per quel tipo di fenomeno, oppure di tipo simbolico, allora si dice che con la primavera rinasce la vita. e la conclusione del discorso che ne è anche la risposta è questa: normale, a primavera tutto rifiorisce, e diventa automatico pensare che la vita rinasce: se le piante a primavera rifioriscono allora siamo certi che la speranza prima o poi ritornerà. funzioniamo per automatismi. Guardo le mie piante così deboli e fragili, guardo il cielo nuvoloso che preannuncia ancora freddo e mi dico che non c’è niente di così automatico come dire primavera uguale fioritura uguale speranza. Non funziona così nella creazione e non funziona così nella mia vita e nel mondo. Per la prima volta guardando le piante che stanno fiorendo mi domando: ma ce la faranno a diventare frutti buoni da mangiare? Guardo alla mia vita che sembrava essere fiorita e mi chiedo se questa mia vita conoscerà la stagione dei frutti buoni oppure una gelata del cuore porterà via tutto il lavoro fatto fino ad ora. Guardo il mondo e qui per il momento non trovo segni di fioritura. Non c’è nessun automatismo che rende automatica la speranza, ma c’è tanta fragilità che tiene tutto in sospeso nella speranza di una fioritura. Non c’è nessuna certezza che ci sarà una primavera di sole, ma solo una speranza di un sole caldo. Non c’è nessuna condizione chiara che mi permette di dire che la mia vita cammina nella luce di un estate, ma solo un desiderio di speranza che non so se arriverà a compimento. Non c’è nessuna certezza che dopo questo tempo difficile ci sarà il tempo della pace, c’è solo una speranza di un tempo di pace.
Sì don Sandro non c’è nessun automatismo e non ci sarà mai perchè semplicemente è tutto incredibilmente vero, umano e quindi precario. Non potrebbe esserci libertà altrimenti qui e adesso. Grazie
Voglio prendere spunto da un’appassionata signora che gestisce il Giardino di Lu, un grande campo di tulipani gestito da volontarie per la lotta al tumore ovarico, nella bella terra di Sardegna che spero presto di andare trovare: “non so quando aprirà il giardino, e quando sarà pronto e fiorito, é stato un anno difficile, ma posso dirvi che a Pasquetta ci saremo per festeggiare insieme” c’è sempre tempo per fare primavera e festa, anche se tutto non é andato come speravamo. Buona fortuna Don, non dimentichiamoci di aprire le porte e il cuore, con o senza il giardino fiorito 😊