Lo so che posso sembrare duro e magari anche un po’ noioso o ridondante nelle mie parole, ma questa questione della sobrietà e dell’hybris mi ha preso la mano. Non è che sono l’uomo della sobrietà, magari ho anche io i miei eccessi e quindi mi metto insieme a tutta quella schiera di persone che fanno fatica a vivere la sobrietà del cuore e della vita. Ci sono dentro anche io in pieno con questa questione, che fatica mantenere la sobrietà del cuore e della vita!! sto parlando di quella qualità interiore dell’animo umano che mi permette di vivere contento, è una sobrietà diciamo di carattere spirituale, interiore. È sempre a questa a cui faccio riferimento quando utilizzo questa parola. Rimane comunque una questione aperta. Certo anche questa questione nasce da una qualità interiore, da una sobrietà spirituale. L’umanità ha ormai raggiunto un punto in cui è davvero difficile fare come una svolta, cambiare direzione. Sto parlando dell’ubriacatura di madre terra che è di fatto voluta dall’onnipotenza dell’uomo. Venendo a mancare la qualità interiore della sobrietà, della giusta misura, ci siamo lanciati nell’avventura sconsiderata di uno sfruttamento della nostra terra. e con il nostro modo di fare l’abbiamo come ridotta ad essere semplicemente serva del padrone uomo che la può utilizzare e sfruttare come vuole. nella parola sacra, nel libro del profeta Ezechiele vi un passaggio, un versetto chiarissimo in questo senso. Dice così il testo: ‘Il fiume è mio e sono io che l’ho fatto!’ il testo sta parlando del grande fiume Nilo e del faraone che dice il fiume è mio, addirittura l’ho creato io. Ecco cosa vuol dire hybris, onnipotenza, ecco dove porta la mancanza di una sobrietà interiore. Tutto diventa possesso e l’uomo si sente creatore del creato. E riduce madre terra a terra da sfruttare. Dobbiamo tornare ad una sobrietà interiore che mi renda capace di dire tutto è dono del creatore.
Come tutte le cose maggior ragione la sobrietà è cammino allenamento, interiore, anch’io non vivo molto di sobrietà, ma desidero camminare verso, quella del cuore prima.