grazie

di | 12 Novembre 2023

Si ricorda la giornata del ringraziamento per madre terra. Ai tempi era la festa del grazie per quanto madre terra aveva donato durante l’anno. Era il giorno in cui si assaggiava il vino nuovo per vedere se era buono, era anche il giorno in cui si pagava l’affitto e se non c’erano i soldi si doveva fare san Martino, il trasloco, nella speranza di trovare qualcuno che ti dava una casa nuova e un pezzo di terra da coltivare. Ovviamente quel qualcuno era un padrone, uno che aveva terreni e che aveva bisogno di manodopera. Erano giorni complessi quelli del ringraziamento. Eppure erano giorni in cui la terra stava al centro delle vicende degli uomini e delle donne contadine che ritenevano quel pezzo di terra la lora vita, la loro storia, era un pezzo di terra sacra che andava rispettata. Il padrone no, in quella terra vedeva un guadagno e uno sfruttamento.  Arrivava su quella terra  solo per controllare, sfruttare e portar via i frutti che la terra produceva. Oggi ritenere che madre terra è madre che dona ai suoi figli è troppo complesso. Penso che nella maggior parte dei casi è rimasto lo sfruttamento della terra, lo sfruttamento del povero e lo sfruttamento della vita. il tutto per produrre sempre di più. Nella maggior parte dei casi non siamo più custodi, ma predatori, non più rispettosi, ma  irriverenti al punto di distruggere tutto. Oggi voglio solo dire due parole a madre terra: scusa e grazie. Scusa perché non ti abbiamo custodito, grazie perché tu continui a donare. E oggi se non hai i soldi per campare, se una guerra è nel tuo paese, se hanno sfruttato tutta la tua terra al punto che è diventata deserta, non puoi fare altro che prendere e venire via proprio dalla tua terra. Ma oggi non pensiamo ad accogliere in maniera umana chi fugge, oggi risolviamo il problema spostandoli in un altro paese, e sappiamo bene che non abbiamo risolto niente spostandoli da un’altra parte. grazie madre terra, scusa madre terra.

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