sabato 4 novembre

di | 3 Novembre 2023

Matteo 26,47-56

Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. 48Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: “Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!”. 49Subito si avvicinò a Gesù e disse: “Salve, Rabbì!”. E lo baciò. 50E Gesù gli disse: “Amico, per questo sei qui!”. Allora si fecero avanti, misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. 51Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù impugnò la spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote, staccandogli un orecchio. 52Allora Gesù gli disse: “Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, di spada moriranno. O credi che io non possa pregare il Padre mio, che metterebbe subito a mia disposizione più di dodici legioni di angeli? 54Ma allora come si compirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?”. 55In quello stesso momento Gesù disse alla folla: “Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno sedevo nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. 56Ma tutto questo è avvenuto perché si compissero le Scritture dei profeti”. Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono.

Commento

Gesù ha appena finito la sua preghiera nell’orto del Getsemani quando arriva Giuda con una gran folla con spade e bastoni per arrestarlo. Quello che vediamo è un gruppo numeroso bene armato contro un uomo solo. Forse è per paura di non saper bene chi si va ad affrontare, forse è per far vedere la forza di chi viene ad arrestare Gesù. I suoi discepoli reagiscono allo stesso modo: con una spada vanno a tagliare l’orecchio del servo del sommo sacerdote. forza contro forza, violenza contro violenza. Gesù reagisce dicendo di rimettere la spada nel fodero. Alla violenza grande e sproporzionata Gesù risponde con un gesto di non violenza. Forse questo è l’unico modo per arrivare alla pace. addirittura Gesù rivolge parole di amicizia verso chi lo tradisce. A Giuda infatti si rivolge così: Amico per questo sei qui. Gesù non ha bisogno né di spade né di bastoni. Tutta questa violenza non è rispettosa di Gesù stesso e di tutti gli uomini che sono con lui. l’unica cosa che cerca in questo momento drammatico della sua vita è un amico.

Preghiamo

Preghiamo per la pace

3 pensieri su “sabato 4 novembre

  1. sr Alida

    Violenza vinta con l’amore, con un prezzo alto :la vita… Noi dobbiamo fare un lungo cammino per arrivare lì. Ma ci sono i santi di oggi che lo hanno seguito, ed io mi ritrovo così piccola e meschina, con le mie paure. Signore abbi pietà di me, con la mia misera voce, ma di cuore ti invoco per la pace.

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  2. Sabrina

    Questa pagina della storia di Gesù, scritta da Matteo, é una delle più sconvolgenti e umane, il tradimento di Giuda, l’esercito che viene a prenderlo, le parole di Gesù verso Giuda e verso il discepolo che vuole difenderlo con la spada sono l’estrema sintesi delle bassezze umane e di come Gesù scrive un altra strada da cui ripartire. La strada di Gesù é difficile, do bianco reprimere l’odio, la rabbia, la violenza, la vendetta sentimenti umani ma a cui contrapporre coraggio e Amore. Ogni giorno mi stupisco di quanto Gesù sia ancora oggi al nostro fianco per indicarci un’altra possibile strada per compiere la scelta giusta

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  3. Elena

    La violenza nutre se stessa, ne genera altra, per 42 anni ho insegnato questo ai miei bambini a scuola e ai miei figli a casa. Credo, che aldilà della paura che genera reazione, la nostra mente, il nostro cuore, la nostra volontà possano trovare altri modi, altre vie per non generare altra violenza. E i bambini lo hanno compreso lavorando tutti insieme per risolvere i loro piccoli, ma dolorosi conflitti. Perché la violenza chiede crudeltà, bruttezza, istinti e tanto male che ne porta tanto di più a chi lo procura… È come un suicidio dell’anima umana che perde la sua natura…. umana, appunto! E i bambini amano le cose belle e vive. Come un bambino credo nelle parole di Gesù, nei suoi gesti miti e di consegna di sé, anche se lotto, nel mio piccolo, per piccole giustizie quotidiane. Cerco una lotta fatta di parole meditate e gesti calibrati, pensati, mediati e meditati. Chissà, forse la pace è come una tela da tessere piano, e insieme, filo dopo filo, pensando a quale ricamo vogliamo farne apparire. Per tessere e ricamare una tela ci vogliono tempo, pazienza, creatività, volontà e la presenza di tanti elementi, e di tanti colori. Gesù ce ne mette un po’ nel cuore e traccia il disegno, ora sta a noi realizzare ciò che Lui ha fatto per primo.
    Invoco la pace con tutte le donne e gli uomini che credono in alternative alla violenza e alla guerra!

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