mercoledì 25 ottobre

Matteo 26, 6-13

Mentre Gesù si trovava a Betània, in casa di Simone il lebbroso, gli si avvicinò una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo molto prezioso, e glielo versò sul capo mentre egli stava a tavola. ⁸I discepoli, vedendo ciò, si sdegnarono e dissero: “Perché questo spreco? ⁹Si poteva venderlo per molto denaro e darlo ai poveri!”. ¹⁰Ma Gesù se ne accorse e disse loro: “Perché infastidite questa donna? Ella ha compiuto un’azione buona verso di me. ¹¹I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me. ¹²Versando questo profumo sul mio corpo, lei lo ha fatto in vista della mia sepoltura. ¹³In verità io vi dico: dovunque sarà annunciato questo Vangelo, nel mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche ciò che ella ha fatto”.

Commento

Prima della passione troviamo questo intermezzo di consolazione che i discepoli di Gesù  non capiscono, definendolo uno spreco. Questa donna versa un profumo assai prezioso sul capo del Signore Gesù. qui i discepoli dichiarano che tutto quello spreco poteva essere usato per i poveri. In realtà il pensiero dei discepoli non è un atto di generosità, ma è il segno di un cuore duro che parla. Quella donna forse ha capito che Gesù sta andando verso la sua passione e sente come il bisogno di un gesto di tenerezza. Gesù in questo momento è il povero che ha bisogno di essere sostenuto nel momento della prova. Questo gesto indica tutta la vicinanza di quella donna a Gesù. il signore aggiunge che tale gesto di vicinanza e di affetto sarà ricordato in tutto il mondo  e in tutti i tempi. È davvero, così dovremmo imparare a fare memoria non delle grandi opere, ma di tutti i gesti di tenerezza che circondano tutti coloro che soffrono. Accompagnare un povero, un malato, un sofferente è dichiarare e ricordare a tutti che quello che rimane per sempre è la tenerezza di Dio.

Preghiamo

Preghiamo per tutti coloro che assistono con tenerezza, malati e poveri