È la festa di San Francesco. E in questo mese di ottobre inizia il sinodo della chiesa universale. Questo pensiero può sembrare di parte, ma lasciatemi dire un paio di cose al riguardo. Il tema generale del sinodo è proprio quello di ripensare ad una chiesa più sinodale, una chiesa che è più attenta alla sua missione e alla sua partecipazione. sinodo vuol dire camminare insieme. Non sto a discutere dei vari temi messi all’ordine del giorno. Non è questo il luogo e lo spazio appropriato. Allora sogno. Come S. Francesco e come papa Francesco sogno una chiesa che nasce dal vangelo e che vive il vangelo e che la smette di far nascere la sua vicenda storica dalle tradizioni e da verità astratte. Sogno una chiesa che la smetta di porre solo dei no e cominci a praticare una reale accoglienza, che fa sedere allo stesso tavolo tutte le persone e che non dice accogliamo e poi però ti faccio sedere ad un altro tavolo. Sogno una chiesa della partecipazione dei ministeri al femminile e al maschile, anche del ministero del sacerdozio. Sogno una chiesa che benedice auto, animali, fabbriche e tutto il resto, ma soprattutto che benedice uomini e donne anche se sono del mondo lgbt; a volte mi dico che è meglio benedire loro che un’auto. Sogno una chiesa dove l’eucarestia non è affare del prete, ma del popolo di Dio, non perché su buona concessione del buon parroco, possono portare doni all’altare, cantare nel coro, leggere le letture, sempre su buona concessione del parroco. Sogno invece la partecipazione corale di tutti, perché l’unica vera autorità in campo è la comunità e non la bontà del parroco. Sogno una chiesa che parli e viva la giustizia del regno, la non violenza, un economia che non pensa al profitto. Conosco l’obiezione: dobbiamo far crescere i laici, cioè siamo ancora noi clero che abbiamo in mano la questione del far crescere. Mi pare che con questa pretesa, il popolo di Dio è cresciuto da solo e poi se ne è andato. Sogno invece che i battezzati possano crescere insieme, non per gentile concessione del prete
…è tempo di iniziare un nuovo cammino per la chiesa, papa Francesco ce lo indica… non lasciamolo solo!
A maggior ragione non dobbiamo perderci in pregiudizi e in vecchie concezioni: il popolo di Dio è fatto anche da divorziati, separati, incolpevole delle loro condizioni, a cui va data ogni opportunità e …comunione se questa è ricercata e desiderata. Chissà quanti bigotti ci sono con i carismi ufficiali!!!grazie e cerchiamo di migliorare nei sentimenti e nella testa….