Che strano non trovare la solita coda quando salgo verso Rosciano. Dicono che è per via della chiusura delle scuole per il ponte. Che strano anche vedere che non gira tanta gente da queste parti; forse arriveranno più tardi, con le loro bici, con i loro zainetti per una giornata di tranquillo riposo; che strano vedere che anche i cavalli se ne stanno tranquilli. Intanto il tiglio incomincia a fiorire; so che non ci potrò fare il miele di tiglio, troppe poche le piante disponibili, ma intanto le api hanno qualcosa da mangiare. Vedo che anche il castagno incomincia a pensare alla fioriture, con quello ci facciamo del buon miele. Tutto sembra tranquillo, tutto ha il sapore della calma. Non è quella calma che sembra dire che non c’è niente da dire o da fare. Ma è quella calma che dice che si può lavorare con calma, senza affanno, senza moltiplicare il tutto che poi non fai niente. Strade libere e cuore libero, con calma cammino nell’orto e raccolgo le prime coste bianche, un po’ di insalata, qualche lampone e delle fragole. La mente dopo il grande tormento sembra più calma, più libera, non è intasata come una strada piena di auto in colonna dove si cerca il qualche modo di passare, magari scavalcando l’altro. La mente quando è così intasata non fa altro che accavallare pensieri che si intrecciano e si confondono, ora è libera. Il cuore rimane ancora un poco carico di paura per il futuro. Diciamo che la grande paura se né andata, rimane solo quella piccola paura per come organizzare il futuro. Strada libera, orto calmo mente pronta e cuore con un poco di paura. Credo che posso dire: con coraggio ce la posso fare. Credo che posso credere nel Dio delle cose impossibili. Nulla è impossibile a Dio.