E se in nome dell’ascolto mollassi tutto? E perché proprio in nome dell’ascolto? Perché ascoltandomi e ascoltando attorno a me, mi viene voglia di mollare tutto. Niente di più di questo. Sai quando ti gira per la testa qualcosa che ti fa dire così non può andar bene. E allora facciamo in modo di sistemare tutto, di affrontare il problema di prendere le decisioni giuste e di agire di conseguenza. Ma non funziona così, non è vero che il percorso delle decisioni è così lineare da dire semplicemente si fa così e via. Certo che anche io so prendere decisioni, ma poi come i grandi patriarchi della parola sacra devo combattere per stare nella decisione e non perdermi per strada. Come il grande Abramo che decide di affrontare il grande viaggio e poi per rimanere fedele a tale decisione se ne inventa di tutti i colori. Ecco io sono così. Penso di essere in grado di decidere, ma poi per stare nelle decisioni me le invento tutte. E se me ne invento 10.000 so che 8.000 sono sicuramente sbagliate. Perché mollare tutto? Perché non ho voglia di tornare a sentire che le navi vanno bloccate in mare perché non sono regolari, perché non ho voglia di tornare a sentire pensieri che dichiarano che i diritti non sono di tutti, magari non lo sono per il mondo lgbtq+. Non ho voglia di tornare a tuffarmi in tutti i mondi che ogni giorno mi cadono addosso. E allora mi dico e se… e se mollassi tutto? Lo so che non lo farò mai, lo so che mi metterò in fila come tanti per la difesa della pace, dei diritti e dei doveri. Lo so che riprenderò il mio cammino. Ma forse ascoltare e ascoltarmi oggi non è così facile. Oppure è talmente facile che ho li con chiarezza davanti a me tutto. Devo solo non tanto decidermi, ma muovermi nelle decisioni prese. Farò ancora 10.000 errori. Lo so, e ne farò tanti di più. e poi mi diranno che questo non è detto bene, che questo è da fare così, che queste parole sono errate, che quel progetto non funziona. Io come Abramo, come Isacco, come Giacobbe, come Mosè camminerò nel mio deserto e cercherò una terra promessa da regalare al futuro. Un po’ sono anche stanco di ascoltare tanti maestri. Non mi sento maestro, ma lasciatemi fare, lasciatemi sbagliare, lasciatemi camminare nel deserto. Già è difficile camminare nel deserto, se poi a questo si aggiunge il mondo intorno che ti dice che non va bene allora mi viene voglia di mollare tutto.