sabato 20 agosto

Gv.17,6-11

Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. ⁷Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, ⁸perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. ¹⁰Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. ¹¹Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.

Commento

La preghiera che Gesù rivolge al Padre per tutti noi assume sempre più un tono di intimità, di confidenza. È la preghiera di un fratello che affida al Padre i suoi fratelli perché sa che fra poco non ci sarà più. è la preghiera che chiede di custodire questo suoi fratelli. Ma la cosa che più colpisce è l’intimità tra Dio e il Figlio Gesù. Padre e figlio sono una cosa sola non perché sono identici, ma perché vi è come un legame così forte d’amore che li tiene uniti in maniera perfetta. Uno è nel cuore dell’altro e viceversa. Proprio da questo legame così forte nasce la fiducia che il figlio può chiedere al Padre di custodire i suoi e Lui ne è certo che lo farà. Il mondo, che non conosce il Dio amore, può scoprirlo solo attraverso l’unione che c’è tra noi credenti, unione d’amore che rispetta ogni alterità. Le divisioni tra i cristiani rendono impossibile credere che Dio è Padre e noi tutti suoi figli nel Figlio. Dobbiamo cercare l’unità tra di noi.

Preghiamo

Preghiamo per la pace